Preso atto della lettera che il Presidente della Libera Associazione
Agricoltori Cremonesi Riccardo Crotti ha indirizzato al Sindaco
Galimberti, il Gruppo Lega in Consiglio Comunale unitamente alla
Segreteria cittadina, ribadisce il proprio sostegno al comparto
dell'agroalimentare del territorio, coerentemente con l'intervento del
Consigliere Simona Sommi, in sede di discussione della mozione della
maggioranza in Consiglio Comunale, durante la quale è stato espresso il
voto contrario della Lega.
La stessa Sommi dichiara quanto segue: «Il Parlamento europeo ha
approvato una risoluzione che chiede alla Commissione europea di
avviare
un processo di transizione negli allevamenti europei, con l'obiettivo
di
eliminare gradualmente l'uso delle gabbie, valutando la possibilità di
completare tale transizione entro il 2027. Non c’è comunque una
demonizzazione delle gabbie, poiché nella stessa risoluzione il
Parlamento europeo invita a riconoscere che “in taluni casi, una
qualche forma di gabbia per la stabulazione comporta maggiori benefici
piuttosto che effetti negativi in termini di benessere dell'animale
interessato; che in ogni caso le gabbie devono essere proporzionate
alle
dimensioni dell'animale allevato e all'obiettivo da perseguire”.
L’obiettivo di migliorare il benessere animale per garantire un buon
stato di salute degli animali, è condivisibile, ma è necessario però
valutare come gli allevamenti all’aperto, a certe condizioni e per
alcune specie animali, rischiano di essere più pericolosi rispetto ad
alcune gabbie cosiddette “benessere” utilizzate nel nostro Paese che
garantiscono buone condizioni di allevamento. Cosa diversa sono le
gabbie adottate in altri Paesi anche della stessa Unione europea, per
non parlare dei Paesi terzi, dove spesso si trovano vecchie strutture
nelle quali gli animali vivono in pericolosa costrizione. Gli
allevatori
italiani devono infatti fronteggiare la concorrenza di prodotti che
arrivano da allevamenti che utilizzano gabbie di vecchia generazione,
un
tema messo in luce anche dallo stesso Parlamento europeo che ha
invitato
“la Commissione a rivalutare gli accordi commerciali con i paesi terzi
per garantire che rispettino le stesse norme in materia di benessere
degli animali e di qualità dei prodotti”.
L’Europarlamento ha chiesto per questo alla Commissione di
“sostenere gli agricoltori nei loro sforzi per migliorare il benessere
degli animali, in particolare nel contesto del Green Deal europeo, dei
piani strategici della Pac e della strategia "Dal produttore al
consumatore", al fine di evitare una perdita di competitività e una
conseguente delocalizzazione della produzione dell'Ue verso Paesi terzi
con obiettivi meno ambiziosi in termini di benessere degli animali”.
Insomma il rischio è che si arrivi al paradosso di favorire
l’acquisto e quindi il consumo di produzioni alimentari realizzate in
Paesi dove non vengono adottati quei rigidi criteri in termini di
benessere e di nutrizione sana e garantita che caratterizzano invece le
produzioni italiane.
Le gabbie saranno comunque necessarie per ospitare gli animali nel caso
di alcune produzioni, ove si possono manifestare problemi di gerarchia
e
aggressività fra gli animali allevati in gruppo. Si parla infatti di
gabbie di nuova concezione, che dovranno consentire agli animali di
appartarsi, di riposare e di fare attività motoria (gabbie arricchite).
Per esempio, già oggi gli allevamenti cunicoli faticano a far quadrare
i conti, spesso in rosso durante le ricorrenti crisi di mercato. Una
visione ideologica sul tema delle gabbie rischia di precipitare il
comparto cunicolo lombardo e italiano in una crisi senza ritorno. La
richiesta di sostituire le gabbie attualmente in essere con sistemi di
allevamenti a parchetto è sintomo di una visione animalista che
metterà i nostri allevatori fuori dal mercato. Un discorso simile
riguarda il settore suinicolo. Non avere le gabbie in sala parto
comporterà una perdita dal 7 al 10 per cento dei suinetti. Quello che
non va bene quindi è l’abolizione delle gabbie, punto e a capo.
Velatamente, si insinua il dubbio che la nostra filiera agroalimentare
si caratterizzi per utilizzare metodi e strumenti lesivi del benessere
animale, quando conosciamo molto bene il valore di assoluta eccellenza
della stessa, motore e vanto per il nostro territorio. Per questo la
Lega si è espressa con voto contrario su questa mozione sostenuta dalla
maggioranza (Sindaco compreso) in Consiglio Comunale. In premessa al
dispositivo della mozione, viene citata tra l’altro la raccolta firme
End the Cage Age (ICE). Sono state raccolte 1 milione e 400 mila firme
che chiedono l’eliminazione delle gabbie dagli allevamenti intensivi,
pari al solo 0,31% della popolazione europea. Il benessere animale sta
a
cuore alla Lega, così come i temi collegati alla sostenibilità
economica delle nostre filiere agroalimentari, che caratterizzano il
territorio cremonese e lombardo e che rischiano di subire un
contraccolpo inaccettabile senza un opportuno accompagnamento e
sostegno
economico».