«In Italia il 43% delle persone che assumono sostanze per via iniettiva arriva tardi alla diagnosi da hiv, una percentuale ben maggiore di quella europea che è del 29%»: lo denuncia, in occasione della giornata internazionale sulle droghe, il Presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (LILA) Massimo Oldrini. «La causa di questa situazione – spiega Oldrini – è da ricercarsi nell’assenza di offerta dei test nel 69,5% dei sert italiani e nella completa assenza nel nostro Paese di una politica di riduzione del danno. A causa di questa situazione, molte persone che consumano sostanze scoprono di avere l’hiv solo quando il loro sistema immunitario è fortemente compromesso», afferma Oldrini. «Insieme alla diagnosi di hiv, viene quindi fatta quella di aids, con gravi ripercussioni sia sulla salute degli individui sia sulla collettività».
LILA: ‘Italia, per chi usa sostanze rischio aids maggiore del 15% che in Europa’
Il Presidente Oldrini: «Troppe persone scoprono di avere l’hiv a sistema immunitario già fortemente compromesso»
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