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L’ipotesi delle macro-regioni | RAR

| Scritto da Redazione
L’ipotesi delle macro-regioni | RAR

Ora sono in due a volerle, per tornare indietro di qualche secolo: il comico Grillo e la Lega, che fa ridere senza essere comici. Di fatto il ritorno ai frazionamenti è già in atto, essendo venuta meno la solidarietà nazionale. L’Italia macronizzata divenne Nazione con il colpo di mano dei Savoia, i quali, come primo atto equilibrarono l’economia favorendo le depresse aree del Nord finanziando imprese industriali, strade, ferrovia, il tutto grazie all’oro che Garibaldi, manu militari, aveva sottratto prima al Banco di Sicilia, quindi al Banco di Napoli; oro che costituisce, ancora oggi, i 3/5  delle riserve auree che giacciono nel caveau della Banca d’Italia.

Ci volle quasi un secolo perché la novella nazione si desse una Costituzione propria, in sostituzione dello Statuto Albertino; furono mobilitati i più onesti legislatori per dotare la nazione di quella che, universalmente, è ritenuta una delle migliori Costituzioni del mondo democratico.  Venne elaborata la nostra Carta guardando all’immediato passato fascista, per cui vennero inserite norme di contrappeso per impedire il ritorno a situazioni autoritarie. L’Italia, dotata di una tale Costituzione divenne uno Stato, moderno, democratico, repubblicano, fondato sul lavoro.

Si disse “Abbiamo fatto l’Italia, ora facciamo gli italiani”, e qui sorse l’inghippo; l’Italia non è mai diventata una Patria comune, solidale, equilibrata.  Di fatto le macro-regioni proseguirono nella loro storia.

Con l’ironia che nasconde un fondo di verità, cerchiamo di  formalizzare l’ipotesi portata avanti dalla Lega, e adesso, con il supporto del comico Grillo e il sostegno (che arriverà dopo i dovuti sondaggi)  del pregiudicato Berlusconi.

Già si parla di un rinato Regno delle Due Sicilia, che diventerebbe un repubblicano  Stato delle Due Sicilie, fondato su una alleanza che , di fatto, esiste già, tra la Mafia siciliana, la ‘ndrangheta calabreseSacra Corona Unita pugliesecamorra della Campania.   Il fallito Stato italiano dovrà restituire il maltolto da Garibaldi, cioè l’oro sottratto, così da tornare ad essere  una realtà economicamente attiva; la fine di tale oro dipenderà dai nuovi padroni  già elencati.

Il Nord non creerebbe grandi problemi, con il Lombardo-Veneto che tornerebbe ad essere una provincia austriaca; Val d’Aosta,  Piemonte e Liguria provincia francese.

Il resto tornerebbe a formare lo Stato Pontificio, con il ripristino del Papa-Re, che diventerebbe  RE-Papa, previa destituzione di Papa Francesco e sostituzione d’imperio con il cardinale Scola, anche come compensazione alla mancata elezione, così bene preparata, ma andata in fumo.

Il sogno dei padri costituenti si perderebbe nei meandri della confusione.

Rosario Amico Roxas

2014-03-10

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