Sabato, 20 aprile 2024 - ore 10.37

L'Occidente apre alla Georgia | M.Cazzulani

| Scritto da Redazione
L'Occidente apre alla Georgia | M.Cazzulani

L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE vara una risoluzione che riconosce le regioni di Abkhazia ed Ossezia del Sud come occupate dall'esercito russo, mentre il Commissario Europeo all'Allargamento e all'Integrazione, Stefan Fule, evidenzia l'importanza di includere i georgiani nell'UE. La risoluzione di un'impasse diplomatica duratura, che ha visto Bruxelles troppo poco attiva dinnanzi alla violazione della sovranità territoriale di un Paese indipendente.
No all'occupazione di Abkhazia ed Ossezia del Sud da parte della Russia, si all'Integrazione di Tbilisi nell'Unione Europea e nella NATO. Queste sono le linee guida espresse dalla Comunità Internazionale nel corso di due importanti vertici, avvenuti il 9 e il 10 Luglio.
Nel corso della riunione dell'Assemblea Parlamentare dell'OSCE - l'organizzazione europea impegnata nella tutela dei diritti umani e della democrazia, a cui appartengono più di 56 Stati, tra cui la Russia - ha approvato una mozione di condanna dell'occupazione militare da parte dell'esercito russo delle regioni georgiane di Ossezia ed Abkhazia.
Nel documento, redatto dal Parlamentare polacco Michal Szczerba, le due regioni della Georgia sono state riconosciute come occupate militarmente, e per questa ragione l'OSCE ha invitato le forze armate di Mosca a permettere una missione di osservazione di commissari UE per verificare l'effettiva tutela dei diritti della popolazione autoctona georgiana.
"L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE e turbata per il mancato rispetto dei diritti delle popolazioni delle regioni occupate di Abkhazia e Ossezia del Sud privata della propria residenza - riporta il testo della mozione - gli emissari della missione UE devono avere il diritto ad entrare nei territori, finora negato dai contingenti militari russi".
La mozione dell'OSCE rappresenta una presa di posizione chiara su un problema che finora l'Occidente ha affrontato in maniera ambigua. In seguito all'invasione da parte dell'esercito russo delle due regioni georgiane, avvenuta nell'Agosto 2008, l'Unione Europea - allora retta dalla Presidenza di turno della Francia di Nicolas Sarkozy - e gli Stati Uniti d'America hanno mantenuto una posizione fortemente cauta, ed hanno evitato di condannare apertamente la violazione della sovranità territoriale di Tbilisi da parte dei carri armati di Mosca.
Inoltre, la comunità occidentale poco ha fatto per invitare la Russia a rispettare le clausole dell'accordo di pace firmato con la Georgia, che impone a Mosca il ritiro delle proprie forze armate dalle regioni occupate e la loro restituzione a Tbilisi.
Oltre alla risoluzione OSCE, importante e stata la presa di posizione della Commissione Europea, che nella giornata di martedì, 10 Luglio, ha sostenuto apertamente le ambizioni della Georgia a riguardo dell'integrazione nell'Unione Europea. Intervenuto durante un'iniziativa sull'allargamento UE organizzata dal Partito Popolare Europeo a Batumi, il Commissario Europeo all'Intergrazione e all'Allargamento, Stefan Fule, ha evidenziato come il futuro della Georgia sia fortemente legato a quello del Vecchio Continente.

Preso atto dei progressi in ambito giuridico ed economico da parte di Tbilisi, Fule ha inoltre sottolineato la necessita da parte di Bruxelles di più coraggio per permettere una pronta integrazione del popolo georgiano nell'Unione Europea.
"Credo che l'Unione Europea debba guardare ben oltre i suoi confini, nonostante la crisi economica che e chiamata ad attraversare - ha dichiarato Fule, come riportato da Civil Georgia - dobbiamo essere dei visionari, e osservare la realtà ben oltre il confine spazio-temporale a cui siamo abituati".
Saakashvili: la Georgia e parte dell'Europa
A dare sostegno alle aperture dell'Unione Europea e dell'OSCE e la posizione del Presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, che a margine della kermesse di Batumi ha ribadito l'intenzione della Georgia di integrazione nell Comunità Occidentale.
Il Capo dello Stato georgiano ha posto l'accento sull'identita europea della Georgia, ed ha auspicato che nel corso dei prossimi vertici internazionali l'Unione Europea conceda a Tbilisi l'abbattimento dei regime dei visti e la creazione di una Zona di Libero Scambio.
"Per la Georgia l'Europa e una scelta importante - ha dichiarato Saakashvili - non si tratta solo di pragmatismo, ma di scelta di campo tra due poli di attrazione geopolitica che, così come durante il periodo postbellico, costituiscono due blocchi opposti ed alternativi".
La visione del Presidente georgiano riguarda il permanere in Europa Centro-Orientale di una Russia imperialista, decisa a ristabilire la propria egemonia politica sui Paesi un tempo membri dell'Unione Sovietica che, dopo la caduta dell'URSS, hanno ottenuto la propria indipendenza nazionale.
Per contrastare questa tendenza egemonica - che Mosca sta realizzando con l'arma energetica, e il tacito assenso dei Paesi occidentale dell'UE, Germania e Francia in primis - e conservare l'Indipendenza nazionale georgiana, Saakashvili ha deciso di puntare all'ingresso nella NATO e nell'UE.


Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
m.cazzulani@gazeta.pl
http://matteocazzulani.wordpress.com
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