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Lockdown, un salva-vita per l’Italia all’inizio della pandemia

Il lockdown deciso in Italia a marzo 2020 si è rivelato uno strumento efficace nel contenere il numero dei morti dovuti all’epidemia di Covid-19. Se non fosse stata introdotta questa misura drastica, le vite perse sarebbero state molte di più.

| Scritto da Redazione
Lockdown, un salva-vita per l’Italia all’inizio della pandemia

L’utilità del lockdown

L’Italia continua a confrontarsi con la pandemia di Covid-19 e le sue diverse ondate. L’introduzione dei vaccini lascia però sperare che il coronavirus sarà presto consegnato a un triste passato.

È tuttavia importante riflettere sull’efficacia del lockdown, l’unico strumento a disposizione per contrastare il Covid-19 durante la prima ondata. È una riflessione che è stata aperta sulle pagine della lavoce.info qualche mese fa dall’intervento di Enrico Rettore, che offre un confronto dell’andamento dei decessi in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e provincia di Trento, mostrando che le restrizioni alla mobilità e alle attività economiche hanno permesso di arginare la circolazione del coronavirus.

L’Italia è stato il primo paese occidentale in cui il governo ha imposto un regime di rigoroso lockdown, con limiti rigidi a mobilità, attività economiche e interazioni sociali. L’intervento drastico ha depresso economia e società, e non è stato scevro da critiche. La sofferenza dovuta alle restrizioni è stata ripagata dagli obiettivi raggiunti?

La visione a posteriori del lockdown ha prodotto un lungo elenco di contributi scientifici, i quali testimoniano la rilevanza del caso italiano per la comprensione della diffusione del Covid-19 e l’efficacia degli interventi non farmaceutici. Noi stessi abbiamo contribuito al dibattito con un nostro lavoro The sooner the better: lives saved by the lockdown during the COVID-19 outbreak. The case of Italy. In particolare, il nostro articolo si focalizza sugli effetti del lockdown enfatizzando il rilevante aspetto delle morti evitate.

Gli effetti degli interventi non farmaceutici

Da un punto di vista strettamente metodologico, l’analisi si basa su una delle più recenti evoluzioni del metodo del controllo sintetico, opportunamente integrato con un particolare modello di regressione chiamato Ridge (vedi Ben-Michael et al., 2020). Questa tecnica statistica permette di stimare in modo non distorto gli effetti di un evento o di un intervento pubblico su una singola unità statistica, cosiddetta “trattata”. La tecnica consta della comparazione tra l’unità trattata (Italia) e un controfattuale costruito artificialmente, per questo detto controllo “sintetico”. Il controfattuale viene costruito partendo da un insieme di unità, il cosiddetto “gruppo dei donatori”, al cui interno vengono opportunamente selezionate – in modo meno arbitrario possibile – alcune unità particolarmente simili all’unità trattata.

Nel contesto Covid-19, il trattamento consiste in interventi non farmaceutici (lockdown) attuati in un determinato momento in Italia.

I risultati ottenuti sono statisticamente robusti e dimostrano l’efficacia degli interventi non farmaceutici nell’evitare decessi e nel prevenire il collasso dei sistemi sanitari. Infatti, dallo studio emerge che per ogni vita umana perduta ne sono state salvate 1,12. In sostanza, l’assenza della misura di lockdown avrebbe implicato più del doppio dei decessi per Covid.

Questi risultati possono essere declinati sulla base del tasso di mortalità. Se si considera che quello cumulativo ha registrato, nel periodo considerato, 323 vite perse per milione di abitanti, lo studio afferma che le morti sarebbero state 683 senza la politica di lockdown. Se si considera che la popolazione italiana è di circa 60 milioni di individui, un rapido conto aritmetico suggerisce che i 70 giorni di lockdown hanno consentito di salvare 21.600 vite umane.

 

La figura 1 riporta evidenza visiva dei risultati. In particolare, la figura 1(a) mostra la perfetta sovrapposizione tra il numero di morti effettive verificatisi in Italia prima del lockdown e la sua riproduzione “sintetica”. La sovrapponibilità, in una certa misura, ci garantisce che lo scostamento delle due verificatosi pochi giorni dopo del lockdown – la linea verticale nel grafico identifica il giorno di inizio del lockdown – sia imputabile proprio al lockdown stesso. Lo scostamento è visibile nella figura 1(b), il quale riporta la differenza tra le morti effettive e quelle sintetiche – ovvero, quelle che si sarebbero verificate in assenza di lockdown. L’essere negativo di tale differenza dal giorno di inizio del lockdown lascia emergere l’efficacia dell’intervento non farmaceutico.

(Roy Cerqueti, Lavoce.info cc by)

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