E’ quasi una caccia alle “acque perdute”. Quelle delle risorgive che un tempo punteggiavano le campagne lungo l’Adda, in particolare fra Lodi e Milano e nella parte a nord della provincia di Cremona e che adesso o sono chiuse o non sono più utilizzate. Le Guardie ecologiche del Parco Adda Sud hanno deciso di avviare una ricerca, in collaborazione con i cittadini che vorranno contribuire con segnalazioni e notizie, per disegnare una mappa di questi tesori perduti.
“Si tratta – spiega Maurizio Polli, responsabile delle Gev del Parco – di un patrimonio dei nostri territori conosciuto fin dall’antichità e intercettato anche dalla ricca rete di canali che fin dai dai tempi dei romani e poi nel Rinascimento con Leonardo da Vinci hanno regolato il deflusso idrico della pianura padana a sud di Milano”.
Il censimento avviato dalla Gev punta a individuare le risorgive ancora attive, quelle esaurite e quelle “dormienti” che si potrebbero riattivare e utilizzare sia a fini ambientali che irrigui.
“I fontanili – afferma Silverio Gori, presidente dell’Ente di tutela- sono un ottimo indicatore della salute della Natura e dei livelli di falda, soprattutto nel periodo estivo. Inoltre potrebbero rappresentare una risorsa idrica a costo zero per gli agricoltori. Il Parco Adda Sud è un’area molto ricca dal punto di vista naturalistico e le acque risorgive sono uno di quei tesori che puntiamo a riscoprire per metterlo a disposizione della comunità”.