Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 20.55

Lombardia Nuovo attacco della giunta Maroni al diritto a una maternità di Antonello Patta (Rif.Com.)

Viene cancellato per le giovani donne, a partire dal primo di aprile, il diritto di accedere gratuitamente alle visite ginecologiche nei consultori

| Scritto da Redazione
Lombardia Nuovo attacco della giunta Maroni al diritto a una maternità di Antonello Patta (Rif.Com.)

Antonello Patta – Segretario Regionale Prc/SE Lombardia ha dichiarato:  «Con la delibera 6131 La Regione Lombardia aggiorna il tariffario delle prestazioni nei consultori introducendo due novità gravissime.

Viene cancellato per le giovani donne, a partire dal primo di aprile, il diritto di accedere gratuitamente alle visite ginecologiche nei consultori

Negli stessi consultori tutte le visite post interruzione volontaria di gravidanza e post parto  non saranno più esenti da ticket.

Dopo il ticket pieno sull’eterologa, l’abnorme diffusione dell’obiezione di coscienza nei confronti dell’interruzione di gravidanza, la chiusura dei consultori pubblici, La giunta del leghista Maroni prosegue nell’attacco ai diritti, alla libera sessualità e alla salute delle donne.

La vocazione sessista e antipopolare del centrodestra lombardo non arretra neanche di fronte alla ripresa del triste fenomeno degli aborti clandestini, specie fra le giovani, rischiosi per le donne e vantaggiosi per strutture che li praticano in condizioni sanitarie spesso poco sicure.

Chiediamo il ripristino immediato dell’accesso libero e gratuito ai consultori per le visite ginecologiche delle giovani donne e per le visite specialistiche dopo l’interruzione volontaria di gravidanza e post parto. Invitiamo tutti a mobilitarsi per la riapertura e il potenziamento dei consultori pubblici tramite il rilancio della loro funzione originaria di promozione del benessere psicofisico delle persone e dello sviluppo di sessualità, affettività e maternità consapevoli  anche attraverso la ripresa degli interventi sul territorio».

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Inoltre la Commissione diritti umani dell'ONU  ha richiamato l'Italia per la difficoltà delle donne di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza in conseguenza dell'altissima percentuale di medici obiettori e quindi la quasi l'impossibilità per le donne, specialmente per quelle residenti in regioni come il Molise e la Campania, di accedere al servizio sanitario pubblico per abortire in sicurezza. L'aborto clandestino torna a essere l'unica alternativa praticabile in molte zone del Bel Paese? La legge 194 cosa ci sta a fare? Ai sempre più tragicamente consueti femminicidi per mano di uomini che "amano troppo" le donne, possiamo ora aggiungere i tentati femminicidi di Stato.

Francesca Berardi   Rifondazione Comunista Cremona

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