Oltre 23 mila specie animali e vegetali. È questo il patrimonio della biodiversità in Lombardia che ogni giorno viene tutelato e protetto nei campi e nelle stalle. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità che si è celebrato oggi 22 maggio anche nel padiglione "No farmers' no party" della Coldiretti a Expo. "Sono tanti gli esempi di come il lavoro degli agricoltori sia fondamentale per la difesa della natura - spiega Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia - Anche qui nella nostra regione abbiamo imprenditori che si sono dedicati a salvare specie in via di estinzione e recuperare varietà vegetali antiche che rischiavano di sparire per sempre".
Si va dal MAIS BLU utile all'apparato circolatorio recuperato a Cornate d'Adda (Mb) a quello NERO ricco di antiossidanti coltivato in provincia di Cremona, dove si produce anche l'antica varietà del GRANO MONOCOCCO, che contiene poco glutine ed è quindi adatto a chi soffre di intolleranze alimentari. Oppure ci sono il MAIS SPINATO DI GANDINO (Bg) o la PATATA VIOLA di Sondrio, senza dimenticare l'antica MELA CAMPANINA salvata nel Mantovano. Non si può poi dimenticare il legame che c'è tra la tradizione casearia lombarda e la salvaguardia di numerose specie bovine e caprine, come la MUCCA PONTREMOLESE i cui progenitori, secondo la leggenda, trasportarono il marmo utilizzato da Michelangelo per scolpire il suo celebre Mosè. O come la VACCA BURLINA o la VARZESE, razze autoctone dell'Italia del Nord celebri per la loro capacità di lavoro e la qualità del loro latte, allevate in provincia di Pavia, nel Milanese e nel Lodigiano. Ai due estremi della Lombardia abbiamo in Valtellina la PECORA CIUTA, una razza ovina "bonsai" perché è la più piccola delle Alpi, mentre a sud nel Mantovano ci sono ancora i FAGIANI VENERATI, la ROBUSTA MACULATA e la ROBUSTA LIONATA che sono due tipi di galline caratteristiche della pianura padana. Nel Comasco, infine, troviamo la capra nera di Verzasca e nel Bresciano c'è chi alleva le capre Bionde dell'Adamello.
Fonte: Coldiretti