Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 08.44

Luciano Pizzetti risponde al “detrattore” Sig. Dante Benelli.

Nella lettera, oltre che evidenziare il lavoro svolto, si scusa per il “ gioco del carbone” e va orgoglioso della sua appartenenza al Pci di Berlinguer.

| Scritto da Redazione
Luciano Pizzetti risponde  al “detrattore” Sig. Dante Benelli.

Nei giorni scorsi, alcuni giornali locali, hanno pubblicato una lettera del sig. Dante Benelli (consigliere di minoranza nel comune di Dirizzona) che ironizzava sullo scherzo del carbone, donato da Calderoli allo stesso Pizzetti, del quale dava un giudizio negativo e fallimentare del suo lavoro. Le critiche sono il “sale della democrazia” e quindi è giusto che chiunque dica la sua sui nostri politici e cerchi dai loro errori o debolezze di ricavarne il massimo sul piano politico. Noi riteniamo che sia corretto dare a “ Cesare quel che è di Cesare” e quindi valutando positivamente l’attività del Sottosegretario Luciano Pizzetti, sia per il territorio che in generale per il paese, pubblichiamo la sua lettere in risposta al “detrattore” Sig. Dante Benelli.

Red/wel/cr/gcst

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La lettera di Luciano Pizzetti

Caro direttore,  chiunque di noi é esposto al giudizio degli altri. In particolare chi svolge funzioni pubbliche. È il bello della democrazia. Grosso modo tre sono le categorie dei giudicanti: detrattori, estimatori, indifferenti. Dante Benelli, consigliere comunale di minoranza a Drizzona, si colloca legittimamente nella Prima delle tre. Me ne farò una ragione. Appagato dal fatto che molti cittadini-elettori la pensano diversamente da lui, come testimoniato dalla constatazione che nei mie incarichi pubblici sono sempre stato eletto con voto diretto e segreto, attraverso preferenze e primarie. Aggiungo che, sempre con voto segreto, i senatori mi hanno eletto nella Presidenza del Senato ad inizio di questa legislatura. Ufficio da cui mi sono dimesso quando il Presidente del Consiglio mi ha nominato nel suo Governo, pur non essendo io renziano. Ciò detto, in relazione alla mia attività il consigliere può, per miglior cognizione di causa, consultare gli ampi resoconti di fine mandato che con dovere di trasparenza ho fornito ai cittadini-elettori. Per ciò che riguarda gli ultimi mesi, ho lavorato direttamente alla riforma costituzionale, alla riforma elettorale, alla riforma dell’attività di lobbying. Ho concorso alla stesura dello Sblocca Italia e della Legge di Stabilità. Ho collaborato alla riforma della Pubblica Amministrazione. Il riverbero locale della mia funzione nazionale di fine anno si è manifestato nelle maggiori risorse per l’Istituto Pareggiato, nelle maggiori potenzialità di finanziamento del Teatro Ponchielli, nella salvaguardia della sede del comando di Compagnia di Crema dei Carabinieri, nel riutilizzo a favore della comunità cremonese della Caserma Manfredini impedendone un uso come centro di raccolta per immigrati, nella positiva soluzione della vicenda Arvedi, nella salvaguardia della funzionalità del Tribunale, nell’aver affrontato a Roma molte questioni postemi da diversi Sindaci del territorio. Tralascio la norma di abbattimento della nutria perché ormai ad essa vengo associato... Ovviamente di tutto ciò esistono fondate tracce e ampie testimonianze. La legge di riforma delle Province, in attesa della riforma costituzionale che le sopprimerà, di cui sono stato relatore, è una buona legge che va applicata e non boicottata nella speranza che le Province sopravviveranno . Applicarla significa anche salvaguardare il diritto al lavoro dei dipendenti, ridurre gl’inevitabili disagi del cambiamento, assicurare la miglior valorizzazione delle notevoli capacità dei dipendenti. Le Province debbono diventare efficienti Agenzie tra i Comuni dei rispettivi  territori. Per quanto riguarda i rapporti con la stampa nazionale, ho scelto una scarsa esposizione perché il tipo di lavoro che svolgo richiede una costante azione di ricerca della sintesi che per sua natura si basa anche sulla riservatezza. Saranno il Premier e la Ministra a comunicare se lo riterranno utile. In proposito il più bel complimento melo hanno fatto nei giorni scorsi i giornalisti parlamentari: «Lei con noi parla pochissimo, ma dobbiamo riconoscerle che quelle poche volte che lo fa non ci porta mai fuori strada». Sulla stampa locale, in genere, intervengo quando sono interpellato. Ultimamente sono più numerose le apparizioni letterarie del signor Benelli. Infine, la storiella del carbone. Da due giorni i senatori della Lega giravano col piattino di carbonella. Ho deciso, senza calcolare purtroppo l’effetto mediatico, di stare allo scherzo per porvi fine. Non ho addentato il carbone, tanto meno «in modo vorace». Se non mi crede, il Benelli faccia la prova del budino e veda l’effetto che fa, poi lo descriva a noi lettori. Penso che il Parlamento debba essere luogo di responsabilità e sobrietà. Siccome mi dicono sempre che sono troppo serio, ho deciso stavolta di sottopormi allo scherzo. Probabilmente ho sbagliato e di ciò mi scuso coi cittadini. Voglio comunque assicurare il consigliere che almeno una cosa ho imparato nel «percorso della piramide gerarchica»: so riconoscere la carbonella. Per inciso, ciò che egli probabilmente ritiene un demerito, vale a dire la mia appartenenza al Pci di Enrico Berlinguer, per me resta un grande motivo di orgoglio e un’utile fonte morale.

Luciano Pizzetti (sottosegretario per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento)

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La Lettera  di Dante Benelli (Drizzona)

Gentile direttore, Il giornale da lei diretto nella giornata di venerdì 09 gennaio a pagina 12 pubblica un esilarante resoconto dello scherzo giocato al senatore cremonese Pizzetti da quei burloni dei leghisti lombardi in soggiorno politico a Palazzo Madama. Infatti questi goliardi della Camera Alta, hanno impersonato una befana tardiva recando in dono al sottosegretario con delega alle riforme, un piattino con dentro pezzi di carbone fossile. Il Pizzetti da navigato politico non ha avuto problemi ad addentarlo in modo vorace ma desistendo istantaneamente perché si trattava di antracite. Probabilmente questi gaudenti leghisti hanno prescelto il coautore delle riforme renziane per rifarsi di tutte quelle pagine di vacue disposizioni e promesse che finora non hanno portato a nessuno dei traguardi tanto propagandati. In queste ore, nonostante questa profusione di articoli e contorte normative, abbiamo sfondato anche il famoso tetto del 3% riguardante il debito, per non parlare del dramma della disoccupazione giovanile salita a ineguagliabili livelli da record e non dobbiamo sottacere l’iniqua l’imposizione fiscale legata indissolubilmente all’evasione generalizzata tipica delle repubbliche delle banane. L’articolo espone le difese addotte dal Pizzetti relative allo scherzo subito e una in particolare parla che il politico «nel suo passato di carbone ne ha ricevuto molto». Non penso possa reggere questa colorita scusante visto e considerato che con doppi mandati ha percorso tutta la piramide gerarchica della politica partendo dal suo microscopico comune fino ad approdare sugli scanni delle due aule del parlamento, non rinunciando di certo a tutti i gradevoli emolumenti e le copiose indennità da mille e una notte. Va altresì ricordato che il senatore Pizzetti è da annoverare fra gli autori della legge che autorizza ben tre mandati sindacali (15 anni) nei comuni con meno di 1.000 abitanti tramutando in tal modo la figura di sindaco in quella di feudatario medievale, infischiandosene in tal modo della spesa tracimante di questi enti rispetto alle effettive esigenze della macchina amministrativa. Cosa dire poi della meglio denominata riforma Delrio sull’eliminazione delle Province nella quale il nostro cremonese ha messo lo zampino? Nulla è stato soppresso e l’ente provincia si perpetua sotto un’altra colorita, insignificante denominazione ‘Area vasta’. Purtroppo il nostro sottosegretario alle riforme e professionista della politica, emulo e figlio del vecchio Partito comunista nonostante la prestigiosa carica ricoperta non rilascia interviste alla grande stampa per motivi di tranquillità e per mettersi al riparo dal clamore romano preferisce interloquire unicamente con il tradizionale giornale locale. Per questi ed altri più gravi motivi il mio sentito plauso va ai senatori leghisti i quali con un coup de théâtre hanno inteso irrogare la giusta punizione al nostro indefettibile personaggio facendogli mordere pezzi di carbon fossile.

Dante Benelli (Drizzona)

Nella foto Luciano Pizzetti con la Ministra Boschi

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