Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 18.52

Ma il comune di Cremona chiude o no i centri Dordoni e Kavarna ?

Galimberti non potrà più vantare l’alibi che lo ha assolto da ogni responsabilità per i fatti accaduti lo scorso gennaio.

| Scritto da Redazione
Ma il comune di Cremona chiude o no i centri Dordoni e Kavarna ?

Gentile direttore, nelle devastazioni di Cremona e Milano perpetrate dai Black bloc, si riscontrano alcune analogie. E’ evidente che le strategie usate per raggiungere gli obiettivi prefissati, sono studiate a tavolino e poi attuate con la complicità di fiancheggiatori identificati fra i frequentatori dei centri sociali. Menti politiche, a seconda dell ’importanza della posta in gioco, chiamano a raccolta sadici picchiatori che godono nello sfogare i loro bassi istinti distruggendo quanto trovano sul loro cammino. Milano ospita l’Expo, evento di richiamo mondiale e politicamente, ben meritava l’adunata di delinquenti internazionali (spagnoli, francesi, tedeschi, inglesi). Gli autonomi cremonesi volevano vendicarsi di Casa Pound e, alla bisogna, bastavano i delinquenti nazionali. Ma le scene viste a Milano sono la fotocopia di quelle recitate a Cremona. Due considerazioni:1°) L’Oscar dell’ipocrisia è da assegnare al sindaco di Milano Pisapia che il giorno successivo all’incursione distruttiva dei black bloc si è posto alla testa del corteo per testimoniare solidarietà ai milanesi, dimenticando di aver concesso spazi siderali agli antagonisti dei centri sociali. 2°) Galimberti, prima di chiedere il risarcimento dei danni alla Regione, dovrebbe provvedere a rimuovere le cause che hanno devastato la nostra città chiudendo i centri sociali Dordoni e Kavarna, covi di anarchici violenti, che intolleranti alle regole democratiche si proclamano antifascisti per ammantare di nobiltà le loro imprese criminali al fine di ottenere tolleranza - se non consensi - dai soliti gonzi facinorosi. E’ chiaro invece che una certa politica eversiva li utilizza come braccio armato per destabilizzare il potere costituito: Val di Susa,G8, Expo, sono i casi più eclatanti che negano la peculiarità dell’antifascismo. Alla prossima impresa degli autonomi ‘pacifisti’, tuttora inquilini morosi dei centri sociali occupati, Galimberti non potrà più vantare l’alibi che lo ha assolto da ogni responsabilità per i fatti accaduti lo scorso gennaio. In quel caso agli occhi dei cremonesie gli apparirà come unico, vero colpevole. La codardia non paga.

Mimma Moroni (Cremona)

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