Puoi anche non pagare le tasse se sei un creativo, perchè il tuo impegno a pensare , a creare ,ti fa dimenticare le scadenze e poi non bisogna tralasciare l'importanza di immagine che Dolce e Gabbana esporta nel mondo. Ma come si fa ad assistere a queste ingiustizie. Non è creativo un lavoratore in cassa integrazione magari con la moglie disoccupata e un figlio che frequenta l'università? Questo lavoratore deve creare giorno per giorno come barcamenare il lunario, deve con scrupolosità mettere insieme i pochi euro per non essere cacciato ai margini della società, poi lui alla fine del mese è il primo a mettersi in fila per pagare le tasse, a rispettare le scadenze dei pagamenti della luce, del gas, dei libri per la scuola di suo figlio. Lo stesso discorso vale per i pensionati, per i precari, per quel 40% di giovani disoccupati in cerca di lavoro . No !questi non fanno opinione, viceversa sono quelli che con il versamento dei loro contributi fanno rimanere a galla il nostro paese. Viviamo in una strana Italia, chi più ha meno paga e chi meno ha più paga. Certo chi paga migliaia di euro per un vestito di Dolce e Gabbana può anche permettersi il lusso di portare i propri capitali economici all'estero e usufruire in Italia dei servi sanitari, dell'accesso alla scuola e all'università magari ottenendo anche l'esenzione dei tiket, tanto quello che periodicamente viene spinto ai margini della società con sacrifici gli paga lui i servizi.
Gerelli Sante
circolo Sinistra Ecologia e Libertà Gussola