Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 15.57

Mafia, Via D'Amelio strage di Stato

| Scritto da Redazione
Mafia, Via D'Amelio strage di Stato

 

MAFIA, SONIA ALFANO: "VIA D'AMELIO STRAGE DI STATO. OGGI PIU' CHE MAI VICINI A MAGISTRATI ANTIMAFIA"
PALERMO, 18 LUG. - "Abbiamo sempre avuto la consapevolezza storica che la strage di Via D'Amelio non fosse stata voluta soltanto dalla mafia. Oggi abbiamo però anche il conforto istituzionale di quei magistrati che stanno lavorando per ristabilire una verità giudiziaria su una delle pagine più buie della nostra Repubblica. Il procuratore Lari ha detto chiaramente che Paolo Borsellino era a conoscenza della trattativa di pezzi deviati dello Stato con Cosa Nostra. Per noi quindi è evidente il motivo per cui si organizzò quel terribile attentato: mai Paolo Borsellino avrebbe potuto consentire una manovra del genere. Ci auguriamo che i magistrati antimafia di Caltanissetta e Palermo, impegnati nelle indagini che riguardano le stragi e la trattativa, possano lavorare con serenità. Mai come in questo momento noi familiari delle vittime di mafia siamo al loro fianco e li sosteniamo senza riserve. Chi sa parli, perché siamo veramente stanchi dei 'non ricordo'. Il Paese merita verità e le vittime innocenti hanno diritto ad avere giustizia. La strage di Via d'Amelio segna il confine tra prima e seconda Repubblica e non può essere una coincidenza fortuita".

Lo ha detto il Presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia ed europarlamentare Sonia Alfano, in occasione del diciannovesimo anniversario della strage di Via d'Amelio in cui morirono il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Secondo Sonia Alfano "la lezione di etica pubblica di Paolo Borsellino è ogni giorno disattesa da una classe politica che ha fatto della corruzione e delle connivenze uno stile di vita. Fa sorridere amaramente il fatto che Maurizio Gasparri chieda di onorare Borsellino nei fatti. Proprio il suo partito dovrebbe cominciare a farlo, rispondendo ad una semplice domanda: è troppo pretendere che un capo di governo indagato per strage si dimetta e si metta a disposizione dei giudici e con lui altri esponenti dell'esecutivo indagati o sotto processo per mafia?". "Sappiamo come avrebbe risposto il giudice Borsellino" ha concluso.

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