Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 18.37

Mai avrei voluto dirlo, ma è andata male| L.Burgazzi

| Scritto da Redazione
Mai avrei voluto dirlo, ma è andata male| L.Burgazzi

La nostra proposta ottiene certo una maggioranza nel Paese (seppur solo di poco), ma non convince, non affascina e non viene premiata in maniera netta; specialmente nelle Regioni più importanti del nostro Paese. Certo possiamo dire che in un Paese normale (e con una legge elettorale normale) anche con questi numeri risicati si sarebbe potuto tranquillamente governare, ma la situazione purtroppo non cambia.
Ora è facile imbastire processi contro tutto e tutti e purtroppo si tratta di una vecchia abitudine ben radicata in noi italiani. Abbiamo certo sbagliato e ci metteremo in discussione, ma su un punto non possiamo abdicare: il dire la verità a questo Paese.
Dobbiamo dirla meglio, con nuove forme, nuovi linguaggi, ma non possiamo ricorrere nessuno sul terreno delle facili promesse o delle urla appaganti.
Questo non potete chiedercelo, ne va della nostra dignità.
Ripeto ci metteremo in discussione, ci saranno appuntamenti cruciali che dovranno ri-caratterizzarci completamente come forza politica. Questo situazione ci impone di farlo.
Dobbiamo ripartire da un concetto chiave: l'umiltà.
Solo così avremo la possibilità di presentarci come forza capace di prendere per mano questo Paese e farlo uscire da una crisi gravissima, specie per chi è più in difficoltà.
Non occorrono solo facce nuove, quelle certamente aiutano e aiuteranno in futuro, ma dobbiamo renderci conto che ormai più nessuno di noi può essere considerato indispensabile.
Nessuno; nemmeno chi ha 22 anni come me.
Ecco perchè davvero tutti noi dobbiamo capire le ragioni di questo risultato e chiunque si senta inadeguato ad affrontare questa situazione, dovrà fare un passo indietro, senza vergogna e polemica mediatica.
Io stesso se verrò giudicato (o se mi sentirò) inadeguato dovrò fare un passo indietro, nonostante non abbia mai avuto ruoli, ma se si vogliono fare le cose per bene tutti devono dare il proprio contributo.
Non si tratta di piangeria, ma uno stile di far politica che dobbiamo far nostro.
La situazione istituzionale che si prospetta è difficilissima.
Bene ha fatto Bersani a lanciare una proposta di governo a forte carattere innovativo. Solo così possiamo mantenerci fedeli ai 10 milioni di italiani che ci hanno votato. Andremo davanti al Parlamento con le nostre proposte e su queste chiederemo la fiducia, altre strade non esistono.
Non possono ne dovranno esserci altre alternative.
Non dovremo neanche modificare il nostro giudizio su Grillo e sul suo Movimento. Sono certo portatori di alcune istanze condivisibili, ma non possiamo condividerne i modi, lo stile e i linguaggi. Questi non ci appartengono ne mai dovranno appartenerci. Questa distanza però non può significare una completa chiusura sui contenuti che andremo a proporre in Aula.
Questa è la democrazia: idee che si confrontano senza per questo dover essere accusati di inciucio o altro. Ecco perchè pur non cambiando giudizio su Grillo dialogheremo con i suoi parlamentari senza paura o reticenze: prima viene l'Italia e poi tutto il resto.
Luca Burgazzi
Assemblea Nazionale Partito Democratico

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