MANOVRA: ONLIT, PREPENSIONAMENTI ALITALIA PROVVEDIMENTO INIQUO (Dario Balotta)
BASTA PRIVILEGI ECCO PERCHE' SERVE UN REFERENDUM Mentre si va in pensione mediamente a 65 anni e questa è un miraggio per i giovani, sette anni di prepensionamento per gli addetti di Alitalia è un provvedimento iniquo per privilegiati.
Il "pacchetto" pensioni inserito nel d.d.l. collegato alla manovra è un affronto alle nuove generazioni, ai precari e a tutto il mondo del lavoro. Si tratta di una norma consociativa e clientelare che cerca di preparare la ristatalizzazione dell'Alitalia in casa del gruppo FS spostando i costi sull'INPS e su chi paga i contributi previdenziali. Per salvare l'Alitalia senza contraccolpi sociali, cioè senza vendere l'azienda, che è oramai fuori mercato e che macina 1,2 milioni di perdite al giorno si estrae dal cilindro un ingiusto e sperequativo provvedimento previdenziale. La prassi degli anni '80 di rivitalizzare le imprese pubbliche inefficenti e i grandi gruppi industriali con i prepensionamenti è dura a maorire anche per il governo del"cambiamento". Aver scialaquato risorse pubbliche per tenere in vita aziende decotte è una delle cause dell'enorme debito pubblico che ora stanno pagando le giovani generazioni e i più deboli. Per dire basta agli aiuti mascherati ad Alitalia serve un referendum tra gli italiani.
Dario Balotta presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)
Milano 28 ottobre 2018