Sabato, 20 aprile 2024 - ore 10.00

Mostra ''Intrecci'' di Erminio Tansini

È dedicata all’attività di Erminio Tansini la mostra ''Intrecci'', allestita fino al 26 giugno nella Fortezza Firmafede di Sarzana.

| Scritto da Redazione
Mostra ''Intrecci'' di Erminio Tansini
L’antica roccaforte medicea accoglie una selezione di lavori che il pittore e scultore cremonese ha realizzato fra il 1998 e il 2022.
Dipinti a olio su tavola, soggetti in legno e scatti fotografici: le opere scelte per “Intrecci” ricostruiscono un quarto di secolo del percorso artistico di Tansini.
La mostra sarzanese è il quinto appuntamento della rassegna espositiva «Forme, materia, colore»: avviata nel 2018 per presentare la varietà creativa dell’autore, è attiva con eventi diffusi, itineranti e multimediali in Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto (ha fatto tappa anche a Brescia, Lodi, Milano, Parma e Piacenza, oltre che a Cremona).
Largo spazio è dato alle sculture lignee che Tansini produce con materiali provenienti dall’Appennino (Cinque Terre, Lunigiana, valli della Nure, del Taro, del Tidone e della Trebbia) e con cui l’artista ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2017.
I lavori in legno sono anche protagonisti della sezione fotografica, che presenta una raccolta di scatti eseguiti sui set di «Forme sfuggenti»: questa serie ambienta e ritrae le opere tansiniane in luoghi scenografici come castelli, scogliere, parchi archeologici, spiagge, radure boschive e passi alpini.
La rassegna è attiva dal 2018 in Austria, in Francia, in Italia, nel Principato di Monaco e in Svizzera.
Per la personale alla Fortezza Firmafede sono state selezionate riprese effettuate fra Alvernia-Rodano-Alpi, Emilia-Romagna, Grigioni, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Tirolo, Toscana e Trentino-Alto Adige.
Le opere in mostra sono corredate da scritti a firma di Marina Arensi, Dragana Kostic, Kevin McManus, Riccardo Melotti e Giorgio Segato, oltre che della critica d’arte cremonese Tiziana Cordani.
Le didascalie includono interpretazioni dei lavori tansiniani fornite da osservatori originari della Francia, del Guatemala, dell’Italia, della Russia e della Serbia.
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