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Movimento 5 Stelle Cremona: ‘No agli eventi omotransfobici’

Di seguito, il testo integrale presentato dai pentastellati cremonesi a firma della Consigliera Comunale Lanfredi

| Scritto da Redazione
Movimento 5 Stelle Cremona: ‘No agli eventi omotransfobici’

Al Presidente del Consiglio Comunale di Cremona

Mozione: EXPO dei diritti

Premesso che:

- fonti giornalistiche stimano che sono 2,7 i miliardi di euro che ogni anno vengono spesi nel nostro Paese dai turisti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali);

- su 21 milioni di visitatori previsti per l’Expo, di tutta probabilità circa 2 milioni saranno turisti LGBT, siccome l’Organizzazione mondiale della sanità stima nel 10% la popolazione LGBT;

- secondo la ricerca di Eurisko di Expo Turismo Gay la capacità di spesa della comunità LGBT è maggiore: il 42% dei consumatori LGBT guadagna tra i 1500 e i 3000 euro contro il 28% della popolazione italiana adulta, addirittura l’11% ha redditi oltre i 3000 euro;

- in tal senso, molte strutture ricettive si stanno organizzazione per essere considerate gay friendly in vista dell’Expo e attirare così quote di mercato;

- nel 2011 il Ministero del Turismo ha patrocinato Expo Turismo Gay, prima manifestazione fieristica italiana dedicata al Turismo LGBT, con Confindustria, Assotravel, AITGL e IGLTA;

Considerato che:

- Obiettivo Chaire, insieme con un altro gruppo tradizionalista come Alleanza Cattolica, ha organizzato un convegno in occasione della Giornata per la famiglia, il 17 gennaio, con il patrocinio di EXPO al quale parteciperà anche il governatore Roberto Maroni;

- l’Associazione Obiettivo Chaire promuove le cosiddette “teorie riparative” che considerano l’omosessualità una malattia, l’omosessuale una persona malata, In tal senso inducono molti adolescenti gay a credere che abbiamo qualcosa da “riparare”;

- il titolo dato al Convegno è Difendere la famiglia per difendere la comunità e avrà tra i partecipanti la giornalista Costanza Miriano, autrice del libro Sposati e sii sottomessa. Poi ci sarà l’ex deputato del PD Mario Adinolfi, fondatore del quotidiano La Croce (debutto in edicola il 13 gennaio). E infine Luigi Amicone, direttore del ciellino Tempi;

- in conseguenza del patrocinio concesso, diversi soggetti hanno chiesto la revoca del patrocinio. In particolare tra questi il Commissario unico per l’Expo Giuseppe Sala;

Concluso che:

- patrocini a eventi simili possono danneggiare il turismo cremonese e lombardo, perché restituiscono un’immagine di Cremona e della Lombardia errata e omofoba;

- nel caso di specie, tra l’altro, la concessione del logo è contrario alle regole per la concessione del patrocinio non oneroso di Expo Milano 2015, in quanto non riconducibile a nessuno degli 8 temi e finalità di Expo e in contraddizione con il principio generale secondo il quale il patrocinio non oneroso va concesso a iniziative di alto profilo culturale, scientifico e/o umanitario, in attinenza con i valori fondanti del BIE;

Si chiede che il Consiglio Comunale approvi il presente ordine del giorno affinché:

- in occasione degli eventi legati all’Expo e più in generale in occasione di richieste provenienti da Associazioni o enti, il Comune di Cremona non dia il patrocinio a titolo gratuito o a titolo oneroso a eventi organizzati da Associazioni di stampo omotransfobico, la cui attività è legata direttamente o indirettamente a promuovere le cosiddette “teorie riparative” e i cui relatori od organizzatori siano sostenitori delle cosiddette “teorie riparative” volte a curare l’omosessualità come fosse una malattia e più in generale affinché il Comune di Cremona non dia il patrocinio a soggetti sostenitori dell’omotransfobia;

- faccia monito al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, alla Giunta e al Consiglio Regionale di non dare patrocini onerosi o gratuiti su richieste provenienti da associazioni di stampo omotransfobico, la cui attività è legata direttamente o indirettamente a promuovere le cosiddette “teorie riparative” e i cui relatori od organizzatori siano sostenitori delle cosiddette “teorie riparative” volte a curare l’omosessualità come fosse una malattia e al contempo affinché chieda al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni la revoca di eventuali patrocini concessi.

Cremona, 16 gennaio 2015

Prof.ssa Maria Lucia Lanfredi

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