Egregio direttore, in questi giorni sono apparse su diverse lettere che si scagliano contro la decisione del nuovo governo Gentiloni di operare il salvataggio pubblico del Monte Paschi di Siena dal suo quasi fallimento, considerato che finanziatori privati non si sono profilati a l l’orizzonte, in questo modo la banca sarà salvata con i soldi dei contribuenti, secondo il vecchio ma sempre praticato adagio del ‘privatizzare i profitti e socializzare le perdite’. Al riguardo, e pur nella consapevolezza di andare controcorrente rispetto al sentimento della maggior parte dell’opinione pubblica, credo che questo salvataggio andasse fatto (emagari fosse stato fatto mesi fa!),ma con l’accortezza di salvaguardare i risparmi di tutti quei correntisti che non facevano parte del cerchio dei grandi azionisti e che, quindi, non erano disposti a rischiare più di tanto. Il problema (e questo grida vendetta a Dio) è che, in Italia e in tanti altri Paesi, i manager responsabili di questi disastri, personaggi con tanto di nome e cognome, non solo non vengono spesso legalmente puniti ma riescono ad aggiudicarsi favolose buonuscite, nonostante i risultati fallimentari del loro operato. Sarebbe ora, senza la necessità di arrivare all’arresto immediato di tali personaggi (ricordo, peraltro, che negli Usa un personaggio come Bernie Madoff, regista di grandi truffe finanziarie, è stato condannato all’ergastolo e arrestato, nonostante l’età avanzata), che questi manager ‘cr eat ivi’ fossero processati e privati di tali buonuscite in modo da essere messi sul lastrico. Se non si rendono provvedimenti in merito, non ci sarà da meravigliarsi se gli elettori continueranno ad alimentare le fila del populismo.
Vincenzo Montuori (Cremona)
