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Musica al Circolo Arcipelago, sabato a Cremona i Voodoo Sound Club

La band, guidata dal sassofonista e clarinettista bolognese Guglielmo Pagnozzi, sarà sul palco sabato sera. Ingresso con tessera Arci 2014

| Scritto da Redazione
Musica al Circolo Arcipelago, sabato a Cremona i Voodoo Sound Club

Sabato 18 ottobre, grande musica al Circolo Arcipelago di Via Speciano, 4 (ingresso con tessera Arci 2014): sul palco i Voodoo Sound Club.

Una miscela esplosiva di funk, psichedelia e musica afro, unita al suono di una banda di paese. Sono questi gli ingredienti di Mamy Wata, il nuovo album dei Voodoo Sound Club, formazione guidata dal sassofonista e clarinettista bolognese Guglielmo Pagnozzi (già con Enrico Rava, Sangue Misto e Roy Paci), che per questo secondo disco ha scelto di avvalersi della collaborazione della banda comunale di Russi di Romagna. Un esperimento che nel 2014 ha visto il sestetto composto da Pagnozzi, Davide Angelica (chitarra), Reda Zine (chitarra, guimbri, voce), Salvatore “Messico” Lauriola (basso), Gaetano Alfonsi (batteria) e Danilo Mineo (percussioni) impegnato in una serie di concerti a Bologna e in regione insieme a questa e ad altre bande musicali. «L’idea», racconta Pagnozzi, «era quella di aggiungere una sezione fiati al sestetto base. Cercavamo un impasto timbrico che non fosse quello tipico delle sezioni fiati afrobeat ma che ne conservasse il sound non troppo pulito e professionale, così abbiamo pensato al suono della banda di paese, assolutamente nostrano e mediterraneo, tra Europa e Africa. La scelta è caduta sulla banda di Russi di Romagna diretta dal maestro Claudio Bondi grazie al nostro illuminato produttore, Andrea Scardovi di Dunastudio».

I Voodoo Sound Club nascono come jazz band nel 2008 dall’incontro fra Pagnozzi, Alfonsi e il precedente chitarrista della formazione Lazzaro Piccolo; tuttavia, racconta il sassofonista, «dopo l’ingresso di Messico al basso e Danilo Mineo alle percussioni abbiamo cominciato a sentire l’esigenza di sviluppare la dimensione tipicamente intellettuale e riflessiva del jazz in una direzione più magico-animista e abbiamo improntato la nostra ricerca musicale verso un linguaggio più vivo dal punto di vista ritmico, una dimensione più fisica del live che coinvolgesse musicisti e pubblico in un rito musicale tale da evocare la trance tramite la ripetizione ritmica che induce il ballo. Così, inevitabilmente, siamo risaliti alle radici del jazz, che nasce come musica da ballo, e abbiamo trovato l’Africa e la musica di Fela Kuti». Chiaramente dunque il loro intento va oltre il solo intrattenimento: «L’afrobeat è musica viva e attuale, portatrice di messaggi civili e sociali oltre che puramente estetici», sottolinea Pagnozzi: «per quanto ci riguarda è stato determinante l’incontro con Reda Zine, musicista, cantante e intellettuale marocchino con il quale abbiamo finalmente approfondito l’aspetto dei testi. Come Voodoo Sound Club ci interessava infatti sviluppare un messaggio che parlasse della società in cambiamento in cui viviamo, di un’Italia multietnica e multiculturale, dove linguaggi e confini si mescolano insieme e si integrano con le altre culture del Mediterraneo, Africa nera compresa».

In questa direzione vanno anche le lezioni gratuite di musica del Laboratorio Sociale Afrobeat che Pagnozzi organizza al Locomotiv ogni domenica: «un esperimento perfettamente riuscito, in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello di favorire un incontro tra i musicisti italiani e quelli africani: tutto ciò sta diventando una realtà stabile e oltre al laboratorio musicale sono nati quello di danza e quello teatrale; inoltre abbiamo lanciato l’idea delle serate AfroSocialClub dove il Laboratorio si esibisce e ospita artisti e dj per una serata interamente dedicata all’afrobeat, all’afrofunk e alla danza afro e breakbeat. È un progetto in evoluzione, potente e bello che tramite la musica vuole diffondere il messaggio di arte e cultura come bene comune, di integrazione di linguaggi e culture».

La serata si aprirà all’insegna dell’ottima cucina: dalle ore 20:00, è previsto un “voodoo menu” con due piatti tipici della Louisiana, della cultura creola e cajun: la jambalaya e la muffuletta, un vero simbolo di New Orleans: panino con ricotta, prosciutto, salame, mortadella, mozzarella e salsa di olive.

Sabato 25 al Circolo Arcipelago sarà la volta di un ottimo gruppo jazz, i Luz, formazione per tre quarti romana che vede al violoncello Tomeka Reid, musicista originaria di Boston.

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