Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.11

Né muri né frontiere: continua la protesta #apiediscalzi per i diritti dei migranti

Appuntamento lunedì a Roma alle 18:00

| Scritto da Redazione
Né muri né frontiere: continua la protesta #apiediscalzi per i diritti dei migranti

Lunedì 21 settembre alle 18:00 appuntamento a Roma, di fronte all’ambasciata di Ungheria (Via dei Villini, 12-16), in contemporanea con tante altre città italiane, per chiedere la fine delle violenze sui migranti e il necessario cambiamento delle politiche migratorie europee. Le volontarie e i volontari del Baobab raccolgono ancora una volta l’invito delle Donne e degli Uomini Scalzi e chiamano tutte e tutti a protestare contro gli abusi consumati in queste ore sui migranti che tentano di attraversare il confine tra Serbia e Ungheria e chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature accoglienza degna e rispettosa per tutti chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti creare un vero sistema unico di asilo in Europa, superando il regolamento di Dublino.

Quanto sta succedendo in Ungheria in queste ore è inaccettabile e disumano. È un passo indietro nella storia della civiltà europea e dell’umanità in generale. Respingere profughi, richiedenti asilo ed esseri umani in generale con muri, manganellate, idranti e gas lacrimogeni è un atto di barbarie che non si può in alcun modo tollerare. L’Europa tutta deve reagire e denunciare il comportamento del Governo di Orban. La società civile ungherese sta cercando di opporsi alle scelte del suo Governo e la richiesta al Governo italiano è quella di fare tutte le pressioni possibili per evitare che tale barbarie continui. A dieci giorni dalla grande esperienza delle 75 Marce degli Scalzi di venerdì 11 settembre, viene dunque lanciata una nuova mobilitazione nazionale: lunedì 21 settembre alle ore 18:00 l’invito è a presentarsi scalzi davanti all’Ambasciata Ungherese di Roma e davanti a tutti i consolati dell’Ungheria in Italia, portando un cartello «Io sono clandestino, arrestatemi / I’m illegal, arrest me!» o anche «Io sono rifugiato, arrestatemi! / I’m refugee, arrest me!». Ognuno può organizzare liberamente un presidio davanti a una delle sedi consolari qui elencate.

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