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Nel 2020 in Europa boom di vendite di veicoli elettrici

Bellona: ''La pandemia ha appena dimostrato che i veicoli elettrici sono a prova di futuro''

| Scritto da Redazione
Nel 2020 in Europa boom di vendite di veicoli elettrici

La pandemia di Covid-19 nel 2020 ha dato un forte colpo alle vendite europee di veicoli a combustibili fossili, che sono scese di 5 milioni di veicoli, più di un terzo in meno rispetto al 2019. Nel frattempo, i veicoli elettrici sono apparsi immuni al coronavirus poiché le loro vendite sono più che raddoppiate.

Come spiega l’ONG ambientalista/scientifica Bellona, «Il successo dei veicoli elettrici ((battery electric vehicles – EV/BEV) nonostante la pandemia dimostra che una maggiore disponibilità di diversi modelli, una migliore tecnologia e un quadro di condizioni stanno cominciando a convincere i consumatori a passare all’elettromobilità».

Nel 2020 gli europei hanno ridotto la loro spesa complessiva a causa della pandemia e le auto non hanno fatto eccezione. Tuttavia, le vendite di veicoli elettrici non hanno subito l’effetto Covid-19, visto che nel 2020 in Europa sono aumentate del 107%. Invece, la pandemia ha fatto precipitare le vendite di veicoli a combustibili fossili (internal combustion engine vehicle – ICEV).

Analizzando i dati ACEA “alternative fuel registrations”  provenienti da Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Islanda, Norvegia e Svizzera, Bellona sottolinea che «Le immatricolazioni di veicoli diesel erano già in declino da alcuni anni, in parte a causa del Dieselgate e delle rigorose misure anti-inquinamento atmosferico in tutta Europa. Nel 2020 hanno continuato la loro tendenza al ribasso delle immatricolazioni di nuove auto, anche se a un ritmo accelerato, arrivando a poco più di 3 milioni di unità. Si tratta di un calo del 35% rispetto ai quasi 4,8 milioni di unità registrate nell’anno precedente. I veicoli a benzina hanno avuto un calo simile – al 37% – negli stessi mercati; tuttavia, le nuove vendite di auto a benzina erano in costante aumento prima del 2020, il che significa che l’impatto della pandemia sulle auto a benzina è stato ancora maggiore. Le nuove immatricolazioni di auto a benzina sono arrivate a poco più di 5,7 milioni, in riduzione di 3,4 milioni rispetto ai quasi 9,2 milioni di nuovi veicoli immatricolati nel 2019».

Quindi, nel complesso, in Europa le auto che si affidano esclusivamente ai motori a combustione per la propulsione nel 2020 avuto un calo di vendite per 5 milioni di auto, oltre un terzo rispetto al 2019.

Bellona ha quindi rivolto la sua attenzione ai veicoli 100% elettrici (BEV) e dice che «Le vendite sono salite alle stelle» e che «Sono più che raddoppiate nel 2020, da 359.000 nel 2019 a 745.000. Un aumento del 107% è enorme, anche se il volume totale delle vendite non è ancora all’altezza di benzina e diesel. In altre parole, diventa immediatamente chiaro che i veicoli elettrici stanno colmando il gap con i veicoli a combustibili fossili: nel 2019 gli europei hanno acquistato un veicolo elettrico per ogni 39 veicoli a combustibili fossile. Nel 2020, il saldo è passato a un EV per ogni 12° veicoli a combustibili fossili».

Sono aumentate anche le vendite di veicoli ibridi e quelle dei veicoli ibridi plug-in (PHEV) sono addirittura più che triplicate. In totale, tuttavia, gli ibridi sono ancora superati dai veicoli elettrici puri.

A Bellona evidenziano: «Si potrebbe pensare che la domanda di veicoli elettrici sia più resiliente a una pandemia perché i loro acquirenti sono più resilienti finanziariamente, dato il prezzo di acquisto di un veicolo elettrico più elevato rispetto a un equivalente a combustibili fossili. In realtà, le cifre suggeriscono che non è così. Per le auto nuove, in generale, la domanda è diminuita sia per le auto compatte che per i grandi SUV, rispettivamente del 24 e del 6%, il che significa che le auto a entrambe le estremità della fascia di prezzo sono state influenzate negativamente, anche se i SUV un po’ meno. Questo in netto contrasto con il summenzionato aumento del 107% delle vendite di veicoli elettriciInoltre, grazie al calo dei costi di produzione e ai sistemi di incentivi compatibili con i veicoli elettrici in tutta Europa, i veicoli elettrici non sono più così costosi. Il prezzo medio pagato per un’auto nuova nel Regno Unito, indipendentemente dal tipo di carburante, è stato di 33.600 sterline nel 2018. Il nuovo “veicolo elettrico” di medie dimensioni Volkswagen, l’ID.3, parte da 31.700 sterline. E questo è solo il prezzo di acquisto: tenendo conto del costo totale di proprietà, anche l’ID.3 più costosa è a 42.300 sterline probabilmente rientrerà nella media delle auto a benzina in termini di costi entro pochi anni».

La Romania dà una sovvenzione di 10.000 euro a chi acquista un veicolo elettrico e rottama un veicolo a combustibili fossili. 26 dei 27 paesi dell’Unione europea  e Regno Unito, Norvegia, Islanda e Svizzera incentivano l’acquisto si veicoli elettrici nel loro sistema fiscale, attraverso sovvenzioni e/o altri mezzi.

«In altre parole – sottolinea Bellona – le disuguaglianze economiche tra l’acquirente medio di auto e l’acquirente medio di veicoli elettrici possono spiegare solo una piccola parte della discrepanza nelle nuove immatricolazioni di auto. A Bellona, ​​crediamo fermamente che i numeri dimostrino che gli acquirenti di auto abbiano più fiducia nella tecnologia dei veicoli elettrici rispetto alla tecnologia dei veicoli convenzionali: la pandemia ha appena dimostrato che i veicoli elettrici sono a prova di futuro. Se provassimo a immaginare cosa sarebbe successo senza la pandemia, semplicemente seguendo le linee di tendenza, il diesel avrebbe probabilmente continuato il suo declino mentre le vendite di auto a benzina avrebbero potuto ancora aumentare. In realtà, già nel terzo trimestre del 2020 le immatricolazioni di nuove auto erano tornate vicino ai livelli pre-pandemia e dal terzo trimestre al quarto trimestre le vendite totali sono rimaste pressoché invariate mentre le benzina sono diminuite notevolmente e le vendite delle elettriche sono aumentate di 128.000 unità trimestre su trimestre. Questo rafforza l’ipotesi che i veicoli elettrici non abbiano subito solo un temporaneo aumento a causa della pandemia».

L’ONG europaea/norvegese/russa conclude «Lo sforzo coordinato dell’Ue sta spingendo le case automobilistiche a convertire a lungo termine la loro produzione di veicoli tutta a veicoli elettrici. Solo il futuro mostrerà a quale velocità diminuiranno le vendite di ICEV e aumenterà l’assorbimento dei veicoli elettrici. Tuttavia, potremmo assistere all’inizio di un effetto pull nel quale i consumatori stanno passando precocemente da early adopter a maggioranza. Questo è ciò che ha reso possibile il boom dei veicoli elettrici in Norvegia, dove le vendite di veicoli elettrici puri ora dominano il nuovo mercato automobilistico».

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