Lunedì, 13 maggio 2024 - ore 05.56

Nel “Provincellum” oltre all’ambiguità c’è molta demagogia |G.Trespidi

Per certi aspetti la legge Delrio, meglio conosciuta come “svuota province”, dopo il “porcellum” rischia di diventare il “provincellum”.

| Scritto da Redazione
Nel “Provincellum” oltre all’ambiguità c’è molta demagogia |G.Trespidi

Così è oggi comunemente chiamata la legge Delrio che alla scadenza naturale del mandato non consentirà ai Cittadini di votare per il rinnovo dei Presidenti e dei Consigli provinciali. – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Per molti aspetti in questa legge si riscontra molta confusione o, meglio, molta demagogia e populismo quando, ad esempio, al comma 82 si mette in discussione il principio di continuità degli organi elettivi amministrativi i quali, in conformità alle norme vigenti e alla data della loro elezione o nomina, deve essere sempre considerato efficace salvo disposizioni che espressamente lo contraddicono. Poiché in questa legge non c’è scritto da nessuna parte che le province elette nel 2009 sono sciolte, si deve intendere che le province vanno a scadenza naturale la quale – qui sta la necessità di un'interpretazione autentica – si può avere dalla lettura congiunta del comma 82, con il comma 79, lettera a), dove si dice: «entro il 30 settembre 2014 per le province i cui organi scadono per fine mandato nel 2014». Questo significa che le province che scadevano nel 2014 avranno la naturale data di scadenza. Ma allo stato attuale – continua Trespidi – non c’è assolutamente chiarezza nella legge Delrio su questa interpretazione. L'interpretazione corretta che si desume facilmente dall'articolo 51, comma 1, del Testo Unico degli Enti Locali, (DLgs n. 267 del 2000), e dall'articolo 38, comma 4, sempre del TUEL. L'articolo infatti 51 recita: «(...) il Presidente della provincia e il Consiglio provinciale durano in carica per un periodo di cinque anni». L'articolo 38, comma 4, sempre del TUEL, afferma: «I consiglieri entrano in carica all'atto della proclamazione ovvero, in caso di surrogazione, non appena adottata dal consiglio la relativa deliberazione». È chiaro che il Consiglio provinciale e il suo Presidente scadono a fine mandato? Sembra di no. Ma questo è solo un aspetto del problema. L’altro aspetto molto populista conclude Trespidiè che Presidente e Giunta sono prorogati fino al 31 dicembre 2014 senza percepire alcun compenso o indennità. Neanche per il Presidente e il Consiglio provinciale che sarà eletto nel 2015 dai Consiglieri comunali e dai Sindaci del territorio sono previsti compensi o indennità. Però indipendentemente dai giudizi che si possono avere sull’utilità o meno delle Province non si può prescindere dalla richiesta di semplificazione avanzata dai Cittadini i quali chiedono solo che sia individuato finalmente “chi fa che cosa”. Perciò è sul superamento dei processi burocratici sempre più ingarbugliati che si dovrà valutare l’efficacia di questa legge. Però di questa semplificazione è difficile trovare traccia nel “provincellum”.

Giuseppe Trespidi

Segretario Provinciale UDC Cremona - Cell. 335/8306343 - E-mail g.trespidi@gmail.com

 

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