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No alla cava alla Pianalto della Melotta. Mozione PD a Crema

| Scritto da Redazione
No alla cava alla Pianalto della Melotta. Mozione PD a Crema

Mozione presentata questa mattina dai Consiglieri Giossi e Gramignoli relativa al Poianalto della Melotta per il quale si chiede al consiglio comunale di Crema di ESPRIMERE PARERE CONTRARIO alla variante del PTCP che consente la modifica dei vincoli di tutela dei geositi della provincia di Cremona, rendendo così l’area ad alto valore ambientale e scientifico del “Pianalto di Romanengo-Melotta” a rischio di scomparsa.
Crema, 09 settembre 2013

Ecco il testo della mozione.
Al Sindaco del Comune di Crema
al Presidente del Consiglio Comunale di Crema
Richiesta di inserimento urgente all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale della presente Mozione
Oggetto:
ESPRESSIONE DI CONTRARIETA’ DEL CONSIGLIO COMUNALE E DELLA GIUNTA E RICHIESTA DI STRALCIO DELLA VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA, TUTTORA IN CORSO, DELLA PARTE RELATIVA ALLA RIDEFINIZIONE DELLA VINCOLISTICA E DEI LIVELLI DI TUTELA INTERNA AI GEOSITI PRESENTI NELLA PROVINCIA DI CREMONA.

IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE

1.           La Provincia di Cremona ha in corso:

•la Variante 2013 di adeguamento parziale del Piano Territoriale di Coordinamento

Provinciale (PTCP) ai contenuti del Piano territoriale Paesaggistico Regionale (PTR), con documentazione pubblicata sul sito:

http://www.provincia.cremona.it/territ/?view=Pagina&id=5284 della Provincia di Cremona;

•il Piano Provinciale delle Attività estrattive 2013-2023, (qui di seguito abbreviato in “Piano cave”) con documentazione pubblicata sul sito:

http://www.provincia.cremona.it/ambiente/?view=Pagina&id=4835 della Provincia di

Cremona.

2.Si definiscono “Geositi” i beni naturali non rinnovabili: con il termine geositi si indicano i beni geologici-geomorfologici di un territorio intesi quali elementi di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico;

3.All’interno della provincia di Cremona sono stati riconosciuti e istituiti 31 geositi;

4.Tra i geositi della provincia c’è n’è in particolare uno, il Pianalto di Romanengo-Melotta, il cui elemento di unicità è giustificato dalle quote altimetriche che lo definiscono perché danno luogo ad un’area rialzata rispetto alla pianura circostante e dalla presenza, nei primi 3 metri di sottosuolo da piano campagna, di testimonianze geologiche (paleosuoli) di remote condizioni geoclimatiche risalenti al plio-pleistocene e proprio per questo oggetto di salvaguardia;

 

5.Il materiale che caratterizza il sottosuolo del geosito del “Pianalto di Romanengo-Melotta” è rappresentato da argilla, che nel contesto economico locale raccoglie l’interesse dell’impresa di produzione di laterizi ivi presente;

6.La presenza di materiale argilloso e la prossimità dell’attività produttiva di laterizi conseguente non rappresenterebbe elemento di rischio per la permanenza e la salvaguardia del geosito se non fosse che la Provincia di Cremona attraverso le azioni specificate di seguito, sta mettendo a rischio l’unicità del geosito:
a. Riconoscere, all’interno del nuovo Piano Cave Provinciale (2013-2023) un’area di giacimento potenziale ottimale (Ga8) con un volume disponibile compreso tra 2.700.000 e 3.200.000 mc;
b. Intraprendere una variante al PTCP, tuttora in corso (adozione della Variante DCP n. 65 del 30/07/2013) all’interno della quale sia prevista la revisione e la riformulazione dei vincoli di tutela dei geositi che renderebbe “ELIMINABILE” il vincolo che difende il Pianalto di Romanengo-Melotta dalle attività estrattive destinate alla produzione di laterizi.
PRESO ATTO CHE
1.Il fabbisogno di argilla per il decennio 2013-2023 in provincia di Cremona è stato calcolato per un volume pari a 1.000.000 mc. La cubatura del fabbisogno di argilla è stata definita secondo dei criteri specificati in uno studio finanziato dalla Provincia stessa e redatto dall’alta scuola di formazione per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e reperibile dal sito dell’ente stesso (Relazione Tecnica - http://www.provincia.cremona.it/ambiente/?view=Pagina&id=4837) ;
2.La salvaguardia del geosito e del suo sottosuolo non espone a rischio la produzione della fornace di laterizi: si consideri che le cave che godono della possibilità di estrarre materiale argilloso e poste in prossimità delle fornaci, in disponibilità all’azienda di laterizi e poste sul Pianalto stesso hanno una disponibilità residua di 1.050.000 mc per il decennio 2013-2023.
3.Come specificato nel Piano Cave 2013-2023, la Provincia di Cremona ha approvato un nuovo ATE in prossimità del Pianalto, nel comune di Ticengo, ha ampliato un ATE già attivo e inserito nella medesima area. Se si considera che il volume a disposizione delle fornaci supera di molto il fabbisogno provinciale per il decennio e non il fabbisogno della sola fornace si capisce che la produzione della fornace stessa non può essere condizionata alla creazione di ulteriori disponibilità volumetriche conseguenti alla modifica dei vincoli di tutela del geosito del Pianalto di Romanengo-Melotta.

CONSIDERATO CHE

1.I “geositi” e in special modo quelli individuati e considerati di rilevanza regionale dal PTR (Piano Territoriale Regionale) non siano da considerarsi elementi di vincolo eliminabili. Queste aree, cui è stato riconosciuto valore paesaggistico per il concretizzarsi di un interesse geologico/geomorfologico di ordine regionale, sono disciplinati dall’ art. 22 del PTR e, come tali, godono di specifica tutela che non può essere modificata da uno strumento di pianificazione di ordine inferiore, come è il Piano cave.

In questi Geositi vige il divieto di attuare “interventi che possano alterarne o comprometterne l’integrità e la riconoscibilità causando sbancamenti o movimenti di terra che modificano in modo permanente l’assetto geomorfologico, nonché l’introduzione di elementi di interferenza visuale e la cancellazione dei caratteri specifici”. Quindi le tabelle relative ai vincoli contenute nella specifica relazione devono essere riformate correttamente e rispettando le disposizioni regionali vigenti.

2.Si osserva che nella “Relazione Ambientale e Vincoli”, le tabelle relative alla vincolistica (distinta tra vincoli ineliminabili, vincoli eliminabili ed elementi di attenzione) non tengono conto della variante al PTCP in corso di approvazione: ribadiamo l’ordine di subordinazione del piano PCP (Piano Cave) rispetto al PTCP.

Si constata invece che nella Carta degli indirizzi del Sistema paesistico-ambientale e a proposito dei Geositi, tali elementi non si configurano come semplice indirizzo, ma sono perimetrati ed hanno una loro configurazione normativa: cosa che sembra stridere rispetto alla riformulazione degli stessi nell’ambito del procedimento di riformulazione del PTCP, tuttora in corso.

SI IMPEGNA IL SINDACO, LA GIUNTA ED IL CONSIGLIO COMUNALE TUTTO

A ESPRIMERE PARERE CONTRARIO alla variante del PTCP che consente la modifica dei vincoli di tutela dei geositi della provincia di Cremona, rendendo così l’area ad alto valore ambientale e scientifico del “Pianalto di Romanengo-Melotta” a rischio di scomparsa.

I Consiglieri  Comunali PD Crema
Giossi Gianluca e  Gramignoli Matteo

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