Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 13.42

'ONORATA LOMBARDIA: LA VERA CAPITALE DEI MAFIOSI'

DOCU-FILM SULLA PRESENZA DELLE MAFIE IN LOMBARDIA. VENERDI 17 FEBBRAIO ORE 20.45

| Scritto da Redazione
'ONORATA LOMBARDIA: LA VERA CAPITALE DEI MAFIOSI'

 

TEATRO MONTEVERDI, CREMONA

INIZIATIVA ORGANIZZATA

DA LIBERA CONTRO LE MAFIE,

COMUNE DI CREMONA E PRIMAVERA DEGLI STUDENTI

 

Perché è importante insegnare nelle Scuole e in Università la storia delle mafie e dei movimenti antimafia nel nostro Paese? In primo luogo perché le nuove generazioni conoscano una realtà che impatta in modo significativo nel tessuto sociale, economico e culturale italiano; in secondo luogo per creare nei ragazzi e nelle ragazze quello spirito critico che spinge a interrogarsi e a cercare la verità sotto l’apparente normalità quotidiana; spirito critico che dalla ricerca spinge poi a fare, agire, prendere parte all’ ampio e variegato movimento antimafia contemporaneo.

A partire dalle lezioni di Filosofia del Diritto del prof. Corrado del Bò quattro studenti dell’Università degli Studi di Bergamo hanno deciso studiare gli interessi, gli affari, le connessioni e le complicità delle mafie in Lombardia. Simone Vavassori, Alberto Tua, Antonella Dargenio e Eduard Huiala sono gli studenti universitari che hanno ideato e realizzato il docufilm “Onorata Lombardia: la vera capitale dei mafiosi” che sarà proiettato al Teatro Monteverdi venerdì 17 febbraio alle ore 20.45. Saranno presenti alla proiezione gli autori, che dialogheranno con la giornalista Francesca Morandi, che da anni segue i grandi processi sulle mafie nel Nord Italia (da ricordare il processo Aemilia, il più grande processo alla ‘ndrangheta calabrese celebrato in Emilia Romagna).

Il docufilm presenta testimonianze di chi, a vario titolo, si occupa del fronte antimafia in Lombardia: Luigi Cornacchia (docente di diritto penale all’Università di Bergamo), Alessandra Dolci (direttrice della Direzione Distrettuale Antimafia), Marcello Capodiferro (Maggiore dell’Arma dei Carabinieri), Luca Bonzanni (saggista, giornalista de L’Eco di Bergamo e l’Avvenire e attivista di Libera), Gianni Barbacetto (scrittore e giornalista de Il Fatto Quotidiano), Francesco Breviario (presidente di Libera Bergamo), Sergio Cannavò (avvocato di Legambiente).

I destinatari del racconto sono soprattutto i più giovani, i quali non hanno memoria storica delle origini delle organizzazioni criminali mafiose in Italia. Ci si rivolge poi all’intera collettività, affinché si prenda coscienza dello stato attuale delle stesse organizzazioni sul territorio lombardo.

L’iniziativa è organizzata dal Coordinamento provinciale di Libera Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, e con la collaborazione dell’Associazione Primavera degli Studenti di cui fanno parte i quattro ragazzi autori del documentario.

La proiezione di Onorata Lombardia è il primo dei “cento passi” che preparano alla giornata del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera contro le mafie. Quest’anno la Manifestazione Nazionale del 21 marzo avrà luogo a Milano.

Da Cremona la partecipazione sarà molto ampia e significativa grazie all’impegno del CPL di Cremona (rete di scuole per la legalità con capofila l’Istituto Torriani che comprende tantissime scuole superiori di Cremona, Crema e Casalmaggiore, ma anche scuole primarie e secondarie di primo grado).

Ricordiamo i prossimi passi verso il 21 marzo:

Martedì 21 febbraio ore 18.00 – Sala Quadri (Palazzo comunale di Cremona) presentazione del report di Avviso Pubblico (associazione antimafia costituita dagli Enti Locali) sugli Amministratori sotto tiro: sindaci e rappresentati politici minacciati dalle mafie. Organizza il Comune di Cremona in collaborazione con Libera contro le mafie Cremona.

Lunedi lunedì 27 febbraio ore 21.00 Salone Bonfatti, Camera del Lavoro di Cremona CGIL in collaborazione con Libera contro le mafie   organizza la presentazione del libro di Mattia Maestri “Pietro Sanua, un sindacalista onesto e coraggioso. Le ragioni di un delitto ancora senza giustizia”

 

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