Dal "No a Perri" di due giorni fa, sbandierato con orgoglio celodurista dal segretario cittadino Mariaschi a fronte di una scelta democraticamente assunta del direttivo del partito, al meno onorevole contrordine imposto da Salvini che dichiara di voler causare guai a Bruxelles e intanto si esercita in casa provocando non pochi problemi ai vertici locali del suo partito. Guai ovunque.
Per salvare la faccia in questa plateale retromarcia è stata immolata la reputazione del segretario cittadino colpevole di aver fomentato la rivolta antiperrista, rischiando di consegnare Cremona a Vendola e a una "devastante" amministrazione di Sinistra.
I cremonesi, alla prova del primo turno, con 5.000 voti di scarto, hanno dimostrato di non credere alla favola del "lupo cattivo".
Stiano sereni Salvini e Zagni, Cremona non sarà amministrata da Vendola.
Diversamente da quanto avviene in casa leghista, noi di SEL non siamo eterodiretti e nessuno, neppure Vendola, potrebbe imporci scelte in contrasto con le nostre determinazioni.
La condivisione iniziale di un progetto per la città e la costruzione di un programma fondato su punti e ideali comuni sono la cifra della coalizione con Galimberti e con le altre forze politiche con cui abbiamo deciso di proporci alla città.
Le numerosissime preferenze raccolte dall'intera coalizione confermano la bontà non solo del progetto ma anche delle persone che lo intendono realizzare.
E, su queste solide basi, intendiamo amministrare insieme Cremona.
Questa solidità non caratterizza l'alleanza tra Perri e la Lega, soggetti politici che, sin dai primi mesi della "desolante" stagione amministrativa del centrodestra a Cremona, non hanno fatto che insultarsi, lanciarsi accuse, pretendere poltrone e dividersi.
E questa fragilità si riflette oggi nell'assenza di progetti di sviluppo per Cremona, con un Perri capace solo di ricordare quante buche ha tappato in città e una Lega capace solo di promettere più sicurezza e meno clandestini.
La gente di Cremona, ovviamente, se ne è resa conto e non ha ben percepito la pochezza dell'offerta politica di quest'alleanza dell'ultima ora.
La maggioranza dei cremonesi che si sono recati alle urne lo scorso 25 maggio ha dimostrato di non essere più disposta a tollerare che la città resti impantanato nelle risse tra Lega, Perri e Forza Italia. Un brutto film già visto. E' ora di cambiare.
Adesso si cambia.
Lapo Pasquetti, Sinistra per Cremona - Energia Civile
