Martedì, 30 aprile 2024 - ore 02.04

Pacchi di cibo tra i rifiuti a Cremona, l’Assessore Platé risponde alla Lega

Pubblichiamo la risposta dell’Assessore al Welfare di Comunità Mauro Platé all’interrogazione scritta presentata dai Consiglieri Comunali della Lega Nord Alessandro Fanti e Alessandro Carpani in merito al ritrovamento di pacchi di cibo solidale marchiati Aiuto CEE e gettati nella spazzatura

| Scritto da Redazione
Pacchi di cibo tra i rifiuti a Cremona, l’Assessore Platé risponde alla Lega

Negli ultimi anni a Cremona numerose realtà ecclesiali e del privato sociale, accanto al Comune, si sono organizzate per distribuire pacchi alimentari allo scopo di contrastare il costante aumento del numero di famiglie che affrontano situazioni di insicurezza economica.

Complessivamente vengono distribuiti circa 400 pacchi ogni mese, ma, nonostante ci sia una collaborazione tra i vari enti e alcuni tra i beneficiari siano stati individuati dal settore Politiche Sociali, non sono state effettuate, negli anni passati, azioni di coordinamento e anche la composizione del pacco è stata sino a ora molto variabile.

Per quel che riguarda nello specifico la distribuzione supervisionata direttamente dall’ente comunale, nel periodo estivo, periodo a cui risale la denuncia degli operatori di AEM, i nuclei beneficiari del pacco alimentare gestito dal Comune sono stati 55.

Durante questo periodo il Comune ha potuto avvalersi della collaborazione di una realtà del volontariato, che ha messo a disposizione, senza alcun costo per l’Amministrazione, diversi prodotti alimentari, alcuni dei quali con marchio Aiuto CEE.

Tutti i nuclei sono stati individuati dalle assistenti sociali e selezionati tra gli utenti già in carico al Settore Politiche Sociali, con difficoltà economiche dovute a problemi di salute o a cessata attività lavorativa.

50 di questi nuclei sono composti da cittadini italiani, 3 da coppie miste, 2 da stranieri (una persona con seri problemi di salute certificati e un nucleo famigliare composto da rifugiati politici).

Il cibo è stato distribuito da volontari: 17 sono state le consegne a domicilio in considerazione delle difficoltà di movimento dei destinatari, gli altri pacchi sono stati consegnati presso le strutture comunali o presso la sede dell’Associazione.

Queste modalità hanno consentito uno stretto controllo nella fase di distribuzione. Ben più complesso invece il monitoraggio sul consumo, che avviene prevalentemente attraverso un confronto diretto tra beneficiari e operatori di riferimento e che non ha fatto segnalare nel periodo oggetto di esame lamentele sulla composizione del pacco.

Nella distribuzione estiva, ridotta rispetto a quella primaverile, il pacco conteneva: 3 kg di pasta, 2 kg di riso, fagioli, piselli, camomilla, spezie, frutta e verdura.

Il deprecabile episodio riportato dalla cronaca locale, per il quale è difficile individuare responsabili certi, conferma la convinzione della necessità di un maggior presidio, anche sociale, del territorio e il desiderio di attivare forme più efficaci di coordinamento nella distribuzione dei pacchi alimentari.

L’Assessore al Welfare di Comunità, Servizi alle Famiglie e alla Persona

Mauro Platé

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