Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 16.59

Per una “cultura della scuola”!M.Tiriticco

| Scritto da Redazione
Per una “cultura della scuola”!M.Tiriticco

Claudia Fanti è una maestra maestra! Da anni si cimenta con se stessa come pochi sanno fare per migliorare costantemente il suo insegnamento. E’ più che attenta ai cambiamenti che giorno dopo giorno si verificano nella nostra infanzia. E si tratta, purtroppo, di cambiamenti in negativo, preoccupanti! Una sempre maggiore instabilità, la perdita progressiva dell’allegra freschezza che in genere anima e sostiene un bambino che cresce! Bambini in difficoltà con i mille disturbi di apprendimento che giorno dopo giorno sono in pauroso aumento! Una infanzia in pericolo! Questo è l’allarme che ci lancia Claudia! Una società intera in pericolo! E, a fronte di questa situazione allarmante, l’amministrazione pensa di selezionare i suoi docenti con quelle prove che non sono solo io a denunciare!
La scuola ha bisogno urgente di insegnanti come Claudia, ai quali si proponga di riflettere sul reale stato dell’infanzia e dell’adolescenza dei nostri tempi qui nel nostro Paese, con classi sempre più affollate, alunni sempre più difficili e sempre più plurilingue, insegnanti sempre più affaticati e, purtroppo, non sempre all’altezza di un produttivo da farsi! Insegnanti che posseggano gli strumenti culturali e scientifici necessari per comprendere come misurarsi con una infanzia sempre più in difficoltà. Purtroppo, abbiamo un governo in parte non all’altezza, in parte irresponsabile! Si tagli altrove! Si tagli ovunque, laddove si ha a che fare con il mondo adulto! Non si può tagliare sulla scuola, non si può tagliare sui bambini! Non si può tagliare sul futuro! Ormai sono più di dieci anni che la nostra scuola sta facendo una pericolosa marcia indietro!
Oltre ai tagli si varano norme sempre più impasticciate e riordini sempre meno realizzabili, sostenuti per giunta da una pluralità di documenti, centinaia e centinaia di pagine, anche di difficile lettura in quanto, di fatto, sono di difficile scrittura! La pigrizia di tanti insegnanti a leggere le norme è notoria, è un male tutto nostrano, ma non riusciremo mai a curarlo se rovesciamo loro addosso carte su carte in cui è difficile capire a volte lettera e significato! I nostri insegnanti ora sono accusati di essere comunisti, ora di essere conservatori! Si vuole aumentare loro il carico orario senza neanche sapere quali sono i loro reali tempi di lavoro! No! Non si governa così una scuola! Anzi un “Sistema educativo nazionale di istruzione formazione”! Perché è così, in seguito al varo dell’autonomia e alla riscrittura del Titolo quinto, che la Moratti ha voluto ridefinire la nostra scuola! E non aveva affatto torto! Non più un insieme di edifici, di “unità scolastiche”, ma un sistema organico funzionale a processi di apprendimento che vanno dalla culla alla tomba! “Istituzioni scolastiche autonome”, a tempo pieno e a spazio aperto! L’auspicio di una Educazione permanente! Che nel 1972 venne lanciato da quel Rapporto Faure con cui si accoglieva una delle istanze più forti di quel movimento studentesco che da Berkley a Pechino aveva posto il problema di una scuola aperta a tutti!
L’apprendimento per tutta la vita! Belle parole! Ma dalle parole ai fatti, purtroppo, qui da noi corre solo una pericolosa discesa! Mi chiedo quotidianamente, e ce lo chiediamo in tanti: che cosa varerà domani di nuovo la nostra amministrazione? Ogni norma è sempre una strana invenzione che sembra rivolta a non si sa chi, quando addirittura non costituisca un vulnus! E magari il giorno dopo qualche autorevole dirigente ci viene a dire che si sono sbagliati! E’ chiaro che è molto più facile acquistare un F83! Con le Frecce tricolori sai che bello spettacolo! E’ molto più difficile governare una scuola, anzi un sistema scuola!
Cara Claudia! Temo che dovremo aspettare perché i tempi sono lunghi! E poi ci sono le primarie! Ed è meglio che i candidati non parlino di scuola perché dicono solo banalità se non sciocchezze! Cara Claudia! Bisognerebbe lanciare una grande campagna perché si avvii e si diffonda una “cultura della scuola”! Perché manca, e non solo a livelli di gruppo dirigente! Che cosa significhi la conoscenza oggi in una “società ad alto sviluppo” – la chiamavamo così – non è affatto noto! Che lo studio sia importante e necessario non è affatto una convinzione scontata! Purtroppo è largamente diffusa una errata convinzione che, tutto sommato, la scuola non conti tanto e che sia un luogo dove bene o male si parcheggiano i figli! Da cui escano con il massimo dei voti alla caccia della raccomandazione! Perché è questa che conta!
Perché non è la conoscenza che paga, ma le conoscenze!

fonte: http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=13141&fb_source=pubv1

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