Lunedì, 10 novembre 2025 - ore 20.40

Pianeta Migranti. Il Regolamento UE sui rimpatri sfida i diritti umani

Un nuovo allarme arriva dal Consiglio d’Europa: le politiche migratorie dell’Unione Europea calpestano i diritti fondamentali.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti. Il Regolamento UE sui rimpatri sfida i diritti umani

Pianeta Migranti. Il Regolamento UE sui rimpatri sfida i diritti umani

Un nuovo allarme arriva dal Consiglio d’Europa: le politiche migratorie dell’Unione Europea calpestano i diritti fondamentali.

Il rapporto “Externalised asylum and migration policies and human rights law”, pubblicato dal Commissario europeo per i diritti umani Michael O’Flaherty, denuncia con fermezza la deriva dell’esternalizzazione.

Rimpatri delegati e confini spostati

Il Regolamento UE sui rimpatri, presentato l’11 marzo, propone di affidare a Paesi terzi il controllo delle frontiere, l’esame delle richieste di asilo e le procedure di espulsione. In pratica, gli Stati membri dell’Europa potrebbero stipulare accordi con nazioni esterne all’UE per deportare rifugiati, anche se questi non hanno alcun legame con quei territori.

Una strategia che, secondo il rapporto, punta ad aumentare le deportazioni e ridurre la responsabilità diretta degli Stati europei. Ma a quale prezzo?

Diritti violati e vite sospese

Il documento evidenzia gravi rischi di violazione del principio di non refoulement, che vieta il respingimento di chi rischia persecuzioni o torture. Si parla di politiche punitive: detenzioni arbitrarie, mancanza di ricorsi efficaci, accordi opachi con Paesi privi di sistemi di tutela adeguati.

Particolarmente vulnerabili sarebbero i minori, le persone con disabilità e chi necessita di assistenza legale: per loro, le garanzie rischiano di svanire.

Un appello alla responsabilità

Il Consiglio d’Europa invita gli Stati membri a sospendere o rivedere le pratiche di esternalizzazione che violano i diritti umani. La gestione dei flussi migratori, si legge nel rapporto, non può basarsi sulla negazione della protezione, ma deve riflettere i valori fondanti dell’Europa: diritti, dignità, responsabilità condivisa.

Amnesty: “Un regolamento sulle deportazioni”

Amnesty International non usa mezzi termini: il piano europeo è un “Regolamento sulle deportazioni” che criminalizza la mobilità umana. Una governance migratoria fondata su detenzione, punizione e razzializzazione, che rischia di spingere migliaia di persone in un limbo giuridico e in condizioni pericolose. Tra le misure più controverse, la creazione di “hub di ritorno” fuori dai confini UE: veri e propri centri di detenzione per chi attende la deportazione, in violazione del diritto internazionale.

Oltre 200 organizzazioni dicono no

La risposta della società civile è netta: più di 200 organizzazioni chiedono il ritiro del Regolamento. “Chiediamo all'Ue di smettere di assecondare sentimenti razzisti e xenofobi e interessi aziendali, e di invertire la deriva punitiva e discriminatoria della sua politica migratoria”, conclude l'appello. “Le risorse devono essere destinate a politiche basate su sicurezza, protezione e inclusione, che rafforzino le comunità, tutelino la dignità e garantiscano a tutte le persone di vivere in sicurezza indipendentemente dallo status”.

 

 

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