L’Assessore all’urbanistica Francesca Dordoni con i tecnici Camillo Cugini e Giuseppe Scarri ha presentato le linee guida per la stesura del nuovo PGT di Spino d’Adda, basate su quattro macrotemi: Viabilità, creazione del Civic Centre e della casa di riposo (ovvero della città pubblica), zero consumo di suolo con riesame degli ambiti e tutela ambientale.
Riguardo alla viabilità, si prevede una rotonda all’incrocio tra la Pandina e Via Martiri. In più, si cancella la tangenziale che passa da Ca’ del Gulascia e la circonvallazione Mulino-Resega. Si è trovato anche un sistema per completare la strada di collegamento tra Via Colombo e Via Pomella e attualmente legata alla realizzazione dell’ATU2 Pomella (realizzato solo nel suo primo stralcio). Il tracciato che serve sia inserito nel Piano dei Servizi come area preordinata all’esproprio perché è una viabilità prioritaria. Per quanto riguarda il parcheggio dei tir, sarà previsto o nell’area servizi Paullese o alla Madonna del Bosco.
Importante, nel nuovo PGT, sarà la creazione di una viabilità di collegamento tra Via Vittoria e Via Martiri (attraverso Via Rossi Martini), parcheggi diffusi e verde. La nuova scuola primaria è concepita ora come un campus in cui collocare attività para ed extrascolastiche, mentre la casa di riposo sorgerà in area Centro Sportivo. Spino del futuro è a crescita zero: non si prevedono ulteriori abitanti.
Commenta così Dordoni: «Per noi prioritari sono l’attenzione all’impatto paesaggistico dei progetti, in particolare per le aree biogas e fotovoltaico. A tal fine realizzeremo una carta delle sensibilità paesaggistiche con precise previsioni di mitigazione ambientale. I temi del verde, dell’impatto zero, della mitigazione e dello sviluppo sostenibile sono fondamentali e devono essere ricompresi negli strumenti urbanistici al fine di garantire una maggiore qualità del vivere».
Piani locali in provincia di Cremona, a Spino d’Adda presentate le linee guida
La presentazione è spettata al’Assessore all’urbanistica Francesca Dordoni con i tecnici Camillo Cugini e Giuseppe Scarri
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