Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 14.26

Poema di fratellanza tra l’uomo e la natura e Dio di Giorgino Carnevali

(…mal’aria perennemente mal’aria) Madre Terra, riprendi il controllo, riprenditi il possesso, riprendi a vivere. E non lasciare che questa gentaglia ti riduca in poltiglia. Non dirmi che questo manipolo di “inetti” ti fanno paura?!. Riprendi il tuo “posto”

| Scritto da Redazione
Poema di fratellanza tra l’uomo e la natura e Dio di Giorgino Carnevali Poema di fratellanza tra l’uomo e la natura e Dio di Giorgino Carnevali Poema di fratellanza tra l’uomo e la natura e Dio di Giorgino Carnevali

Direttore GianniCarlo, scrivo penso osservo amo mangio prego canto parlo corro grido piango pedalo impasto… non necessariamente in quest'ordine, ogni giorno. Ed allora perché cotanta esternazione? Per “riflettere sulle grandi opere d’arte della umanità, delle peripezie che si stanno sviluppando sulle minoranze, dunque sull’umanità che soffre e sulla terra, minoranze sempre più ai margini della ragione, del buon senso”. 

“Altissimu onnipotente bonsignore/ tue so’ le laude la gloria e l’honore et onne benedictione/. Laudato sie mi’ signore cun tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole/ lo qual è iorno et allumini noi per loi/ et ellu è bellu e radiante cun grande splendore/ de te altissimo porta significatione/. Laudato si’ mi’ signore per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle/. Laudato si’ mi’ signore per frate vento/ et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, /per lo quale a le tue creature dai sustentamento/. Laudato si’ mi’ signore per sor aqua/ la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta/. Laudato si’ mi signore per frate focu/ per lo quale ennallumini la nocte/ ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte/. Laudato si’ mi’ signore per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa/ et produce diversi fructi con coloriti flori et herba…………………..Laudate et benedicete mi’ signore et rengratiate et serviateli cun grande humilitate ».     

“Checcentra” tutto questo, direte voi direttore, con la realtà che ci circonda? Non “lo so”, tuttavia “so” per certo che qualcosa centra, eccome se centra. Almeno per quegli  “uomini di buona volontà”!      Perché, vedete, il Cantico è strutturato come una lode a Dio per la bellezza del creato, quel creato che opinatamente, giorno dopo giorno, stiamo irrimediabilmente distruggendo. E tutti noi, nessuno escluso. O quasi!  Ed allora come riscattare questo nostro pianeta dalle barbarie dei nostri simili, benchè tutti ( o quasi!) ne siamo consapevoli? Credo fermamente che le piccole azioni quotidiane, condivise,   di ognuno di noi (forse!) migliorerebbero un imminente “suicidio” al quale, consciamente, stiamo andando incontro. Ma quante delusioni, quante umiliazioni, quanti rincrescimenti “l’uomo buono e saggio” deve necessariamente sopportare. Veramente si procede a tentoni, con il classico dei più classici   “…un colpo al cerchio ed uno alla botte”. E ci si comporta in modo da non scontentare nessuno, alternando torto e ragione tra le parti in disputa. Mandando a “farsi benedire” quello spirito di fratellanza, di sostegno, di reciprocità indispensabile per una duratura sopravvivenza. Ma tant’è! MAL’ARIA….la chiamano, MAL’ARIA! Stolti, non sanno che le residue speranze di sopravvivenza si sgonfiano sempre più irrimediabilmente contro coloro che (da sempre) siedono nelle stanze dei bottoni? Madre Terra, riprendi il controllo, riprenditi il possesso, riprendi a vivere. E non lasciare che questa gentaglia ti riduca in poltiglia. Non dirmi che questo manipolo di “inetti” ti fanno paura?!. Riprendi il tuo “posto”. E chiudo con codesto pistolotto. ”Cùn le tèeste sèensa sàal/ töti i discùurs i finìs màal!”.

(Giorgino  Carnevali)           

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