Sono certo di interpretare la comune sensazione che prova la stramaggioranza dei cittadini quandoaffermo che sono ormai in pochi coloro che guardano volentieri i vari talk-show televisivi e che preferiscono invece le ormai obsolete battute sui film di un Banfi, di un Crozza o di una Littizzetto, circostanza quest’ultima che, se non altro, ha la facoltà di non far “innervosire ed irritare” specie ad una cera età come quella dello scrivente… anche perché, in quest’ultima, si è grado di comprendere meglio certe impalcature dialettiche che restano in piedi solo perché questo andazzo, anche se fa sempre meno share, giova più allo spettacolo che alla notizia vera, con scarso interesse ( tra l’altro, più forzato che spontaneo) per il lavoro mass-mediale.
Da un po’ di tempo ho notato che i giornalisti si invitano fra di… loro, ridimensionando la presenza dei soliti politici e, guarda caso, come ho visto anche ieri sera su “Fuori Onda”, sono proprio i giornalisti che disperatamente invitano i partecipanti alle trasmissioni a non sovrapporre le loro “urla” altrimenti i telespettatori non capiscono da casa, a fare ancora peggio …(Parenzo-Labate-con ospiti Adinolfi-Pannella ed il filosofo-Gallimberti, ieri sera docet !).
Almeno Galimberti, filosofo che stimo, esprimeva un certo bon-ton nel senso che si zittiva da solo quando gli altri lo interrompevano…
ARNALDO DE PORTI
Giornalista classe 1935