Sabato, 27 aprile 2024 - ore 10.01

PORTESANI: CHI HA PAURA DELLA DEMOCRAZIA E DELLA VOCE DEI CITTADINI?

BAVAGLIO AI COMITATI DI QUARTIERE DA PARTE DEL DUO VIRIGILIO GALIMBERTI. NON POTRANNO PARLARE CON IL CENTRO-DESTRA.

| Scritto da Redazione
PORTESANI: CHI HA PAURA DELLA DEMOCRAZIA E DELLA VOCE DEI CITTADINI?

PORTESANI: “CHI HA PAURA DELLA DEMOCRAZIA E DELLA VOCE DEI CITTADINI? BAVAGLIO AI COMITATI DI QUARTIERE DA PARTE DEL DUO VIRIGILIO GALIMBERTI. NON POTRANNO PARLARE CON IL CENTRO-DESTRA. SÌ INVECE AI COMPONENTI DELLA GIUNTA”

 “Chi ha paura della democrazia e della voce dei cittadini? Parte male questa campagna elettorale. L’amministrazione comunale retta dal duo Virgilio – Galimberti ha imposto un duro bavaglio ai comitati di quartiere, che non potranno illustrare i problemi dei cittadini alla nostra lista e al centrodestra”, afferma oggi Alessandro Portesani portavoce della lista civica ‘Novità a Cremona’ e candidato del centro destra alle prossime elezioni comunali.

 “Nei giorni scorsi, avevamo inviato ai Direttivi dei Comitati di Quartiere una lettera per partecipare a incontri per recepire le esigenze dei quartieri e inserirle nel nostro programma di governo della città: democrazia dal basso, si direbbe. Il comune con un’articolata risposta ha detto che è no. Non è possibile”.

“Motivo del diniego: il Regolamento Comunale.  Il documento che spiega che i Comitati di Quartiere sono organismi apartitici e che pertanto la partecipazione ad incontri di confronto con le liste politiche elettorali è da considerarsi un percorso individuale dei singoli cittadini e non dei Direttivi”. “Tutto questo, prosegue Portesani, nonostante lo stesso Regolamento affermi che i Comitati promuovono ‘ l’attività di informazione e di promozione dei processi di consultazione e di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Quali ?’.

“Furbescamente, il pomposo Regolamento ammette però: collaborazione, confronto, analisi delle problematiche con gli Organi Istituzionali del Comune: ovvero Giunta, Sindaco e Consiglieri Comunali di cui fanno parte coloro che si presentano alle stesse elezioni comunali. Un vicensindaco che si ripresenta in lista può incontrali. Tutti gli altri no. Due pesi. Due misure, come al solito”.

 “E’ un fatto gravissimo per la democrazia locale. Primo: perché i cittadini eletti nei direttivi non potranno esprimere a un candidato sindaco le loro richieste e le loro esigenze. E noi sappiamo bene quanto siano importanti le esigenze dei nostri quartieri, soprattutto quelli più periferici Secondo: perché la coalizione di centro-destra, che ha espresso la mia candidatura a sindaco, rappresenta rispetto alle elezioni regionali dello scorso anno, il 48% dei cittadini cremonesi. Ovvero la metà di questa città”, conclude Portesani.

 L'UFFICIO STAMPA

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