Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 00.16

Provincia di Cremona, Trespidi (UDC): ‘Quale rappresentanza femminile in Consiglio?’

Di seguito, il comunicato di Giuseppe Trespidi, Segretario Provinciale di UDC Cremona

| Scritto da Redazione
Provincia di Cremona, Trespidi (UDC): ‘Quale rappresentanza femminile in Consiglio?’

«La costante e competente azione del Commissario Gianluca Pinotti ha prodotto una continuità amministrativa e programmatica di grande rilievo colmando, in tal modo, il vuoto che si era generato con il venir meno del Consiglio Provinciale e di alcuni Assessori. Pinotti, quindi, ha proseguito quel buon governo della Giunta Salini che si era fatta apprezzare per la competenza e la serietà della squadra che ha amministrato la Provincia in questi ultimi cinque anni», dichiara il Segretario Provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi. «Sarà, quindi, una macchina con il motore acceso e pronta a proseguire un percorso di virtuosa efficienza pur in una ristrettezza di bilancio che ha costretto alla vendita delle quote azionarie detenute in Centro Padane. Questo per rispettare il Patto di stabilità nel 2014. Altra operazione fatta dal Commissario è il piano delle opere pubbliche per il 2015 e per il triennio 2015-18. Ma come si annuncia il futuro? La fase costituente che seguirà alle elezioni in diverse realtà provinciali è stata vista come una fase non competitiva tra le varie liste ma sono stati fati accordi per gestire unitariamente questo passaggio che si suppone durerà un paio d’anni. Ma come si annuncia la composizione del Consiglio Provinciale visto che la norma contenuta nel Provincellum (legge Delrio) riguardante la presenza di genere è stata rinviata di cinque anni? Naturalmente la quantità di genere degli eletti dipenderà dai voti di preferenza che i Sindaci e i Consiglieri Comunali attribuiranno ai vari candidati», continua Trespidi. «Ma per le elezioni di domenica 12 ottobre com’è la situazione tra Consiglieri e Sindaci donna e uomo nella nostra Provincia? Il Partito Democratico presenta quattro donne su dodici candidati, il centrodestra una su dodici, la lista civica tre su dodici, la Lega nessuna donna su sette candidati. Ma com’è ripartito l’elettorato? Il 75% sono uomini e il 25% sono donne, ripartiti in modo diseguale fra i Consigli Comunali riguardanti le varie fasce di popolazione. Nei Comuni fino a 3000 abitanti le donne Sindaci e Consiglieri sono il 26%; tra i 3 e i 5000 abitanti sono il 30%; tra i 5 e i 10000 abitanti sono il 28%; tra i 10 e i 30000 abitanti sono il 18%; sopra i 30000 sono il 20%. Da ciò ne discende che, stando alla “platea” elettorale, se le donne faranno convergere il loro voto sulle candidate presenti nelle varie liste, il prossimo Consiglio dovrebbe annoverare fra i suoi membri almeno tre donne. Staremo a vedere se ciò che si può intravvedere come possibile risultato troverà poi riscontro nella realtà. I primi due anni saranno necessariamente una fase costituente, ma non per questo si dovrà assistere a una situazione che è in continuo peggioramento». Conclude così il Segretario Provinciale dell’UDC: «A fronte di funzioni fondamentali pressoché invariate e a ulteriore riduzione di trasferimenti delle risorse economiche, le Province sono soggette a un patto di stabilità iniquo e sempre più rilevante. Oggi, ma non solo oggi, la priorità assoluta deve essere data al lavoro e allo sviluppo. Basta cincischiare e porre barriere e freni fuori luogo a proposte di insediamenti produttivi. Non bisogna senz’altro accettare tutto, ma neppure si può rifiutare tutto. Il nostro territorio ha bisogno di sviluppo e di nuova occupazione: sta alla politica creare le condizioni perché ciò possa avvenire. L’UDC ribadisce la necessità di intervenire su: a) trasporti urbani e ferroviari, con studio di fattibilità del raddoppio della linea ferroviaria Cremona-Codogno; viabilità con completamento della Paullese fino a Milano e realizzazione del Terzo Ponte sul Po; b) realizzazione di una gestione associata dei servizi con aggregazioni comunali omogenee che consentano di raggiungere un’autosufficienza economica e un’efficiente gestione; c) superamento dell’attuale modalità di tariffazione del consumo d’acqua, sostituendolo con un altro basato sulla composizione del nucleo famigliare; d) superamento della parcellizzazione contrattualistica e gestionale del servizio rifiuti con una gara unica su tutto il territorio provinciale e un progressivo accorpamento delle società pubbliche gestrici del servizio. L’auspicio è che il candidato Presidente e la lista che ha come riferimento l’area politica e culturale che fanno capo al PPE riesca a capitalizzare il buon lavoro di questi cinque anni.

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