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Provocazione di Michael Marchi Le nutrie si possono mangiare. Ma sono buone? Di Gian Carlo Storti

Dal 1959 è carne commestibile per legge ed all’estero si consuma anche nei ristoranti. Nelle nostre campagne , alcune vecchie osterie, ti offrono il piatto denominato ‘castorino padano’. Alcuni sostengono che è un ottimo secondo cucinato in umido. Dicono sia un piatto squisito

| Scritto da Redazione
Provocazione di Michael Marchi Le nutrie si possono mangiare. Ma sono buone? Di Gian Carlo Storti Provocazione di Michael Marchi Le nutrie si possono mangiare. Ma sono buone? Di Gian Carlo Storti Provocazione di Michael Marchi Le nutrie si possono mangiare. Ma sono buone? Di Gian Carlo Storti

Nei giorni scorsi il sindaco di Gerre Caprioli Michael Marchi  ha fattu una provocazione sulle nutrie. " Per diminurle- ha detto- si possono mangiare. Io l'ho assaggiata arrosto e con patate al formo ed è buona'. Sicuramente una provocazione. Ma vi posso assicurare che questo piatto l'ho assaggiato in Lituana qualche anno or sono ed è buono. Ma pochi sanno che per una legge del 1959 è considerata carna commestibile ( forse la legge non è più in vigore , ma come riporto sotto della cosa ne parla nel febbraio 2015 la gazzetta di Mantova. Buona lettura Gian Carlo Storti

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Dal 1959 è carne commestibile per legge ed all’estero si consuma anche nei ristoranti. Nelle nostre campagne , alcune vecchie osterie, ti offrono il piatto denominato ‘castorino padano’. Alcuni sostengono che è un ottimo secondo cucinato in umido. Dicono sia un piatto squisito

Ecco alcune news ricavate dal sito la Gazzetta di Mantova del 23 febbraio 2015 : ‘ Paese che vai, cibo che trovi. E basta andare in Sud America o in alcune parti degli Stati Uniti per trovare nutrie anche nei menu dei ristoranti. Il roditore è infatti commestibile. La natura lo ha dotato di una grossa e lunga coda che lo fa assomigliare a un topo, animale da sempre associato alla sporcizia e alle malattie. In realtà è parente stretto dei castori, la cui carne si mangia, sempre in America. E forse pochi sanno che sarebbe possibile anche in Italia. Con due Circolari, la n. 17 del 20 gennaio 1959 e la n. 144 del dicembre 1959, l’Alto Commissariato per l’Igiene e la Sanità Pubblica presso il Ministero degli Interni (il Ministero della Sanità non era ancora stato istituito) liberalizzò l’utilizzo delle carni di castorino, a patto che le stesse fossero «sottoposte a vigilanza veterinaria, messe in vendita ad animale intero e individuate con apposito bollino a cura dell’allevatore».

Ancora :‘ La nutria è un roditore prettamente vegetariano con una dieta che si basa su piante acquatiche, varie erbe, radici, tuberi e frutta. Ne sanno qualcosa gli agricoltori che ogni anno devono fare i conti con i danni arrecati alle coltivazioni. Proprio la sua dieta, ne fa un animale dalle carni con contenuti nutrizionali molto buoni. È assimilabile o migliore di tacchino, pollo e manzo in termini di contenuti di proteine (22.1%), di bassa percentuale di grasso (1.5%) e colesterolo. La carne rossa è molto magra e assomiglia a quella del coniglio, con un gusto accomunabile a quello del tacchino. Addirittura lo stato della Louisiana, nel sud degli Usa, attraverso il proprio dipartimento della fauna selvatica e della pesca ne fa una raccolta per lanciare il consumo di questa carne. Il fatto però di vivere in fossi, canali e fiumi poco profondi la espone alle contaminazioni ambientali alla stregua di altri animali selvatici. Non esistono più allevamenti controllati, che possano garantire sulla salubrità della carne’.

Ed ecco alcune ricette : La più semplice è quella di cucinarla in umido. Si toglie la pelle della nutria, poi la si disossa e la sua carne tagliata a spezzatino.I tranci vanno posti in una terrina e ricoperti completamente con una marinatura cruda di verdure, erbe aromatiche, aceto e vino bianco per almeno dodici ore. In una padella si mette poi olio e cipolla con sedano e carota, si fa soffriggere, si mette la carne con sale, peperoncino e spezie varie a piacimento, si aggiungono i pomodori e si lascia cucinare a fuoco lento. Né più né meno come un coniglio. La seconda aggiunge peperoni verdi e rossi e fagioli rossi. E se negli Usa si trova anche nei supermercati, da noi ci vuole un bel coraggio ed uno stomaco di ferro per provarla’.

Questo detto e scritto in conclusione.. non ha ancora accettato l’invito di un conoscente ad assaggiare questo ‘piatto prelibato’. Il mio immaginario lo associa ai topi (che pur in Cina sono cucinati e gustati) ed alla sporcizia e mi chiedo  appunto come mai la nostra cultura culinaria l’ha bandita e la bandisce ancora e questo povero animaletto, bello da vedere, ribattezzato ‘ castorino padano ‘ è invece considerato un castigo di Dio dai nostri agricoltori e quindi per questo difeso all’estremo dagli animalisti.

Parliamone

Red/welcr/gcst

Le foto sono tratte dal sito ‘Gazzetta di Mantova’.

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