Domenica, 28 aprile 2024 - ore 02.25

"Tutto e subito!" | Rosario Amico Roxas

| Scritto da Redazione

Ricordo le rivendicazioni sindacali negli anni ’60, quando gli scioperi si susseguivano rallentando quello sviluppo che  sarebbe diventato il “miracolo economico”. I sindacati chiedeva “tutto e subito”; se lo avessero ottenuto non ci sarebbe stato quel miracolo economico che migliorò, e di molto, le condizioni economiche del paese. Ma non bastava, bisognava capire che le evoluzioni sociale si possono progettare per piccoli passi, ma ben consolidati; l’alternativa è la rivoluzione, ma quella vera !  E’ il medesimo errore che commette Grillo, denuncia problemi e misfatti veri o verissimi, sbagliando però metodo.

A fronte delle ingiustizie sociali non si può proporre lo smantellamento globale, accadde in Francia con la conquista de La Bastiglia, le uccisioni dei sovrani e l’anarchia rivoluzionaria; non poteva che concludersi con la restaurazione perfezionando la geometria della “rivoluzione” che vuole un corpo in rivoluzione tornare al punto di partenza. I consensi che arrivano a Grillo dall’elettorato sono il frutto malvagio della rabbia, purtroppo giustificata dalle nefandezze dell’attuale classe politica.  Ma non si otterrebbe nulla abbattendo Palazzo Madama, Palazzo Chigi, il Quirinale o gli altri centri di potere, perché a salvarsi dalla distruzione totale sarebbero gli stessi traffichini che oggi vivono di politica.

Quando finì la fase sanguinosa della rivoluzione d’ottobre, si rividero sulla scena gli stessi personaggi del periodo zarista, magari all’ombra del nuovo potere massimalista che pensò bene  di liquidare i possibili dissidenti armando l’Arcipelago Gulag, con il terrificante utilizzo della giustizia politica e dei campi di concentramento amministrati dai Gulag disseminati in tutta la Russia, diventata Unione Sovietica.

Basterebbe solo immaginare un uso di potere senza freni affidata a Berlusconi o a Grillo, o  una riforma dell’economia in versione liberista, la medesima che oggi, con l’utile idiota Alfano (parole di Berlusconi), vuole salvare l’alta borghesia dalla giustizia fiscale attraverso l’impedimento di applicazione di una doverosa patrimoniale in grado di restituire giustizia sociale alla stragrande maggioranza del paese, per difendere quel 10% della popolazione che possiede il 50% della ricchezza nazionale e si rifiuta di pagare onestamente le tasse e anche una patrimoniale da intendere come doverosa restituzione di quanto illegittimamente sottratto.  Oggi Grillo ha strafatto con quel suo comizio dopo il mancato incontro dialettico con Renzi. Certamente ha infiammato i suoi fedelissimi, ma solo alimentando la rabbia, senza suggerire soluzioni concrete da realizzare con un piano almeno quinquennale di ricostruzione di una democrazia economica e fiscale.

Continuo ad essere sfiduciato circa il comportamento di Renzi, specialmente quando insiste nel volere riscrivere le regole della buona amministrazione anche con FI; ipotesi che potrebbe risultare vincente, se a capo di FI non ci fosse Berlusconi, che non ha alcun interesse a decurtare il patrimonio di quel 10%, facendone parete integrante, e ottenendo i consensi che gli permettono di rimanere al centro dell’attività politica.

E’  un po’ il medesimo problema sulla modifica dell’architettura dello Stato, quando si propone il Presidenzialismo, modifica costituzionale che, da sempre, reputo necessaria per snellire la burocrazia dello Stato, ma purtroppo c’è Berlusconi ancora in giro, per cui la modifica costituzionale in senso presidenziale sarebbe la iattura terminale per l’Italia, con un ritorno all’autoritarismo pseudo fascista.

 

Rosario Amico Roxas

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