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Quali priorità? | RAR

| Scritto da Redazione
Quali priorità? | RAR

Il governo Renzi si è autosospeso dalla credibilità, indeciso come si trova nell’identificare le promesse di priorità tra la legge elettorale, l’abbattimento del carico fiscale e la promozione del lavoro, propedeutico allo sviluppo.

Per quanto riguarda il carico fiscale l’ambiguità si concentra tra IRAP  e IRPF, cioè tra abbattimento fiscale in busta paga, favorendo la classe lavoratrice, che potrebbe dedicare il maggior introito ai consumi, fin qui sacrificati; oppure la diminuzione dell’IRAL alla classe padronale che godrebbe di un minor costo del lavoro. Purtroppo la classe padronale ha avanzato la sua richiesta, per bocca del presidente  di Confindustria, ma senza legare una tale eventuale facilitazione a precisi impegni di sviluppo,  lavoro, sicurezza, ricerca, competitività: vogliono i soldi e basta, nel senso più liberista, perché sarebbero gli stessi imprenditori a sapersi regolare. Ma l’esperienza ci insegna che, incassati i finanziamenti, i sigg. imprenditori a tutto penserebbero tranne a investire quei quattrini nella loro azienda per creare ulteriori posti di lavoro; molto meglio spedire i soldi all’estero, insieme agli altri, e godersi gli interessi parassitari.

Renzi sta in mezzo, senza sapere che pesci pigliare, in attesa che Berlusconi completi i suoi sondaggi per valutare se è più redditizio, elettoralmente, favorire la classe operaia o, come al solito, la classe imprenditoriale, con l’ipoteca, però, seconda la quale i beneficiari riconoscerebbero a Renzi il merito di un tale provvedimento, trascurando la decisione del pregiudicato, che sarebbe perdente in ogni caso.

Berlusconi, per decidere deve far quadrare il cerchio: favorire la parte che procura più consensi ed evitare che Renzi ne abbia i meriti.

Ma quello descritto è uno solo dei provvedimenti in esame, ci sono gli altri che languono e non vengono nemmeno analizzati, perché è avvenuta l’inversione di tendenza circa le priorità, che non riguardano più i provvedimenti da prendere, ma gli accordi con Berlusconi, sia quelli palesi che quelli occulti (ma non troppo). Così risulta prioritario l’accordo con il pregiudicato, espulso dal Senato, privato del passaporto, ineleggibile, in attesa degli arresti domiciliari o dei lavori socialmente utili, condannato in prima istanza a sette anni di galera e interdizione perpetua dai pubblici uffici, in attesa della salvifica prescrizione e, ancora, in attesa di altro processo penale, in cui è stato già dichiarato contumace, per corruzione di senatori per far cadere il governo Prodi.

Certo che Renzi si è trovato un partner di grande spessore, che sarebbe più logico identificare come “complice”, visto che la scopo di tale innaturale alleanza mira solo alla conquista del potere da parte del pregiudicato e non alla soluzione dei problemi del Paese.

 

Rosario Amico Roxas

2014-03-12

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