Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 07.10

Referendum in Slovacchia: le organizzazioni omosessuali invitano a boicottarlo

On line il sito: nejdeme.sk (Non ci andiamo)

| Scritto da Redazione
Referendum in Slovacchia: le organizzazioni omosessuali invitano a boicottarlo

Le organizzazioni LGBTI (Lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali) in Slovacchia non intendono prendere parte al referendum sulla famiglia del 7 febbraio, e invitano a boicottare il voto.

Dicono di non volere un confronto diretto con gli iniziatori del voto, l’Alleanza per la famiglia, che ha presentato la petizione con centinaia di migliaia di firme, ma ritengono un obbligo morale spiegare la loro posizione ai cittadini slovacchi.

Per questa ragione tali organizzazioni hanno lanciato qualche tempo fa un sito web dal titolo nejdeme.sk (Non ci andiamo), la cui homepage riporta lo slogan “A domande sbagliate non esistono risposte corrette”. Nel sito diversi personaggi pubblici spiegano perché sono determinati a non partecipare al referendum, ritenendo che anche questa sia una posizione rispettabile di impegno civile.

Ad esempio, Jana Jablonicka Zezulová di Iniciativa Inakost (Iniziativa Diversità), definisce i quesiti referendari “senza senso” e incapaci di cambiare lo stato delle cose. Insomma, per le famiglie slovacche comunque vada il rederendum, non cambierà nulla. In ogni caso, rimarrà stampata nella Costituzione la definizione di matrimonio come “unione di un uomo e una donna”. Allo stesso modo, i bambini che non hanno il padre o la madre non li riavranno dopo il referendum e i genitori continueranno ad avere il diritto di discutere la loro posizione sulle lezioni di educazione sessuale con chi ne è responsabile a scuola. Insomma, alla fine dei conti, questo referendum è un enorme spreco di denaro pubblico. Anche Amnesty International Slovensko sostiene l’iniziativa “Non ci andiamo”, insieme ad altre Ong e attivisti.

“L’intera campagna referendaria ha contribuito in larga misura alla deformazione della coscienza legale in Slovacchia. Si deforma la comprensione dei diritti umani. Il parere della maggioranza non è necessariamente democratica, veritiera e corretta”, ha sottolineato Petocz, che serve anche come direttore del Comitato di Helsinki dei Diritti Umani in Slovacchia.

Fonte: Buongiorno Slovacchia

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