Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 09.17

Report dall’ incontro di Soncino ‘Come Banca Etica usa i nostri soldi’

Venerdì scorso i soci della Banca Etica della provincia di Cremona, su invito di GASoglio di Soncino hanno organizzato una rassegna su alcune realtà finanziate dalla banca.

| Scritto da Redazione
Report dall’ incontro di  Soncino ‘Come Banca Etica usa i nostri soldi’

Report dall’ incontro di  Soncino ‘Come Banca Etica usa i nostri soldi’

Venerdì scorso i soci della Banca Etica della provincia di Cremona, su invito di GASoglio di Soncino hanno organizzato una rassegna su alcune realtà finanziate dalla banca.

Ha introdotto i lavori Laura Rossi (presidente di Filiera Corta Solidale di Cremona), che ha fatto il punto sullo stato di salute della buona economia in provincia, non tacendo le stanchezze che lo attraversano. Tra le provocazioni lanciate, l'opportunità di finanziare una vera ricerca socio-economica per aggiornarne, oltre le sensazioni degli addetti ai lavori, la fotografia.

Sono seguiti gli interventi dei relatori invitati.

Per Società Acqua Lodigiana, il dr. Massimo Boari, responsabile amministrativo, ha descritto una realtà ormai consolidata, con buoni indici di efficienza nella gestione integrata dei servizi idrici, attenta a favorire comportamenti responsabili nell'uso dell'acqua. Banca Etica con 2,5 milioni di euro ne ha permesso il varo. S.A.L. è un'azienda pubblica, partecipata dagli enti locali, voluta per non smarrire l'idea dell'acqua come bene comune.

Massimo Tomasoni, contitolare del Biocaseificio Tomasoni di Gottolengo (Bs), appartiene a una famiglia storica, in cui la caseificazione si tramanda dal 1815. Egli ha con passione raccontato la scelta per una produzione biologica, maturata tra 2000 e 2004, innovando con una ricetta antica: lavorare solamente latte da fieno, grazie a una dieta delle vacche in cui i cereali sono ridotti al minimo. Incisiva la presentazione del suo progetto di mettere in conversione i terreni della sua zona (convincendo altri agricoltori), per far nascere un polo bio, dentro a filiere locali in cui la scala aziendale sia di per sé fattore di trasparenza e controllo sociale. Bene Banca Etica quando è intervenuta con 50.000€ per consentire alla sua azienda di rientrare nei criteri finanziari di Basilea 3, non altrettanto pronta sulla partita del polo bio.

Il dr. Carlo Cominelli, presidente di K-Pax di Brescia, impegnata nell'accoglienza degli immigrati, ha ricostruito, in modo coinvolgente per il pubblico presente, dieci anni di vita della sua cooperativa. Dai primi passi all'emergenza del 2011 (crisi libica), dalla strutturazione della cooperativa (oggi una cinquantina di operatori) alla scelta di una testimonianza precisa: il servizio reso deve qualificarsi per la capacità di unire competenza e fattore umano, che può esistere solamente in organizzazioni a scala medio piccola. Piuttosto far nascere altre cooperative simili. Grazie ad attività lavorative, in cui inserire persone con fragilità, K-Pax tiene i conti in equilibrio e può ospitare donne bisognose di stare “sotto copertura”, o rifugiati politici anche con disagio mentale. L'obiettivo non è fare business, ma essere un modello credibile e sostenibile nel campo dell'accoglienza (diffusa). Anche in questo caso Banca Etica è intervenuta con vari finanziamenti, a volte in momenti cruciali.

Nel dibattito è stato facile sottolineare e condividere la forte spinta costruttiva, aperta al futuro, dei tre interventi, pur a fronte di situazioni a volte davvero sfidanti. Banca Etica ha l'onore di avere clienti-soci così, essa è nata per loro e da loro, l'onere è quello di non deluderli (e qualche volta accade). Certo è che le migliaia di cooperative / aziende che hanno scelto Banca Etica hanno bisogno a loro volta di essere coordinate e inserite in un confronto a più largo respiro, in un certo senso "rappresentate" in quel globale da cui non si può prescindere e in cui è aperta una partita culturale rilevante per promuovere la finanza etica.

(pc)

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