Lunedì, 10 febbraio 2025 - ore 04.32

Riforma sanità, Regione si è dovuta piegare alle modifiche imposte dal Ministero della Salute

Cs Degli Angeli - Riforma sanità, Regione si è dovuta piegare alle modifiche imposte dal Ministero della Salute per evitare che il governo impugnasse

| Scritto da Redazione
Riforma sanità, Regione si è dovuta piegare alle modifiche imposte dal Ministero della Salute
“L’audizione richiesta la scorsa settimana dal M5S e tenutasi quest’oggi mercoledì 6 aprile in commissione III Sanità, alla presenza dell’assessore al Welfare Letizia Moratti, del direttore generale Welfare Giovanni Pavesi e dei rappresentanti del Ministero della Salute, ha confermato quanto fossero sostanziali le richieste di modifica alla (non)riforma Moratti-Fontana. Si tratta di cambiamenti al testo approvato dal Consiglio Regionale, ai quali Regione Lombardia ha dovuto sottostare per evitare che la riforma del servizio sanitario regionale fosse impugnata dal Governo”. A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere Pentastellato di Regione Lombardia il quale ha poi precisato come quello che è emerso dalle audizioni di oggi, è un quadro ben distante rispetto ai rilievi formali ai quali aveva alluso la vicepresidente Moratti, durante il suo intervento in Consiglio Regionale”.
Aggiunge Degli Angeli: “Oggi è stato confermato quanto abbiamo sempre sostenuto, ossia che il testo della riforma Moratti-Fontana approvato a novembre fosse a rischio incostituzionalità. Per questo motivo ritengo che, di fronte a modifiche così profonde, Regione Lombardia avrebbe dovuto intervenire mediante una normativa che va a modificare direttamente la riforma sanitaria, riportando la riforma al giudizio dell’Aula. Invece - chiosa Degli Angeli - con il “trucchetto” di recepire le modifiche imposte dal Ministero all’interno della legge Ordinamentale, la Giunta ha di fatto limitato le prerogative di noi Consiglieri Regionali. In altre parole - conclude Degli Angeli - la discussione riguarderà esclusivamente le modifiche alla legge imposte da Roma e di fatto già recepite, anziché il disegno di legge stesso”.

 

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