Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 12.00

Rinnovamento socialista: Un obiettivo possibile.

| Scritto da Redazione
Rinnovamento socialista: Un obiettivo possibile.

Alcuni esponenti del Partito Socialista pensano che fare politica significhi scaldare una poltrona in Parlamento nel PDL o in una vecchia e polverosa sede di partito (ammesso che ve ne siano ancora), disegnare trame invece che proporre soluzioni ai drammatici problemi dei calabresi, siciliani, pugliesi, lombardi, cercare di screditare con ogni mezzo chiunque di idee, invece, ne abbia e non si adegui al generalizzato sistema di potere personale, o faccia ombra con il suo consenso al monopolio imposto su un simbolo che, in altri tempi e per altre persone, significava e continua a significare ben altri

valori.

Sono le stesse persone che hanno la responsabilità politica di aver ridotto il Partito Socialista a percentuali mai così basse, che ne hanno inaridito la capacità di elaborazione e proposta politica, che lo hanno asservito a logiche personalistiche e in una posizione gregaria rispetto a singoli esponenti, anche di altri partiti: i peggiori della attuale classe politica .

Sono le stesse persone che hanno decapitato le teste migliori del socialismo e chiunque non fosse allineato, le stesse che convocano le riunioni quando le decisioni sono già state prese - in altre stanze e fra pochi intimi - le stesse che non esitano ad usare ogni mezzo, compresa la calunnia e la menzogna, per attaccare ogni possibile forma di dissenso interno. Mai così diffuso.

Sono le stesse persone la cui voce non si è mai sentita negli organismi nazionali e nei tavoli politici per difendere le ragioni del Popolo Sovrano, mai per denunciare che l’Italia è una polveriera, che i suoi figli sono fuggiti tutti, in cerca di lavoro e futuro, che l’economia è schiava di un sistema bancario vessatorio e di una classe politica che succhia risorse e idee, prima che arrivino le mafie e il pizzo. Sono le stesse persone che predicano uguaglianza e pluralismo, ma valorizzano i giovani e le donne solo se muti e accondiscendenti, che permettono loro di esprimersi solo a comando, o solo per attaccare altri giovani o altre donne non obbedienti, non uniformati al “pensiero unico”. Loro, dirigenti di prima fila, (per le poltrone) non ne hanno il coraggio. La democrazia interna è un principio ancora sconosciuto a troppi partiti.

Colpevolmente. Le menzogne a riguardo non sono consentite: facile avere “l’unanimità” Molti compagni e compagne nel Partito Socialista non partecipano più a queste “riunioni” per rispetto di se stessi e della propria dignità personale. Molti si sono allontanati per questo clima di inciviltà e decadimento. Alcuni preferiscono fare del loro ideale politico testimonianza personale fuori dal partito, altri si dedicano ad un impegno forzatamente extraregionale, o nei movimenti, perché questa, semplicemente, non è politica degna di quel simbolo.

Non abbiamo visto nessuno di questi muti signorotti sfilare contro il precariato, protestare insieme alle donne, difendere sui giornali o nei dibattiti pubblici lo “Statuto dei Lavoratori” ed i diritti di chi non arriva a fine mese, o di chi non potrà mai avere una casa, o un lavoro vero. Non abbiamo visto nessuno di loro partecipare ai seminari in cui si lavora a nuove idee e nuove proposte per la Sinistra Italiana. Non abbiamo visto nessuno di loro negli incontri del Partito Socialista Europeo - nemmeno in quelli dedicati alle politiche regionali - nessuno di loro nel dibattito politico vero, quello in cui si sta se si portano idee.

Per fortuna per altri e per moltissimi socialisti Italiani - persone che stranamente vivono del proprio lavoro, non di prebende di segreteria e bocconi lanciati dal padrone - la politica è un’altra cosa: è militanza in piazza,  elaborazione di idee, costruzione di alleanze su progetti condivisi, non su poltrone e interessi personali, è impegno civile e sociale su battaglie serie come il lavoro e la lotta alla precarietà, l’uguaglianza fra uomini e donne, la meritocrazia, il reale riscatto del LAVORO, creando Lavoro ! !

 

RITROVIAMOCI

di Anna Falcone In memoria di Giacomo Mancini

Socialista, meridionalista, uomo scomodo e libero

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