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Ripensare alla nostra presenza in Afghanistan

| Scritto da Redazione
Ripensare alla nostra presenza in Afghanistan

Saltalamacchia su ennesimo militare italiano morto in Afghanistan
Il responsabile per la  Difesa e Affari Militari dell’Itala dei Diritti:
Il governo deve rivedere la nostra missione
Roma, 28 febbraio 2011 – Un militare italiano è morto e altri quattro sono
rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan per l'esplosione di un ordigno
improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di
Shindand. I militari a bordo, tutti  alpini, stavano effettuando un
pattugliamento nella zona al momento dell'incidente. La vittima è il tenente
Massimo Ranzani, di 37 anni. La procura di Roma ha aperta un'indagine, viene
ipotizzato il reato di attentato con finalità di terrorismo.

Che la posizione dell'Italia vada ridiscussa è la convinzione del
responsabile per la Difesa e Affari Militari dell’Italia dei Diritti,
Gennaro Saltalamacchia: “Purtroppo rinnovo le precedenti valutazioni in
merito, i nostri militari sono fortemente esposti in questi paesi. Oggi,
soprattutto, alla luce di questi tanti morti il governo deve rivedere la
posizione della nostra missione”.

Nel 2010 sono deceduti in Afghanistan 712 militari, compresi quelli
italiani, contro i 521 del 2009. Dall'inizio della missione Isaf in
Afghanistan, nel 2001, sono oltre 2.300 i militari rimasti uccisi, di cui 37
vittime italiane.

 “Mi sembra che stiamo arrivando alla fine – aggiunge il responsabile del
movimento presieduto da Antonello de Pierro, e conclude- “Dovrebbe essere il
governo italiano a promuovere delle riunioni per ridurre il numero dei
nostri militari, ridistribuendo le risorse risparmiate per i servizi sociali
di cui abbiamo tanto bisogno”.


Ufficio Stampa Segretario Romano  Italia dei Valori
Roberto Soldà
Addetti Stampa
Marialuisa Giuliano - Nicoletta Zucchi
Capo Ufficio Stampa
Antonello De Pierro
via Virginia Agnelli,  89 – 00151 Roma
tel. 06-97606564; cell. 347-7463784
e-mail: idvroma@yahoo.it

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