Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 21.49

Ristrutturare le Colonie Padane con l’intervento dei privati | P.Carletti (psi)

La Fondazione Arvedi Buschi donerebbe a Cremona un altro gioiello di eccezionale valore culturale e sociale.

| Scritto da Redazione
Ristrutturare le Colonie Padane con l’intervento dei privati | P.Carletti (psi)

La riqualificazione delle Colonie Padane fatta in un certo modo sarebbe un sogno ed ha ragione l’assessore Fasani quando dice che sarebbe auspicabile l’intervento di forze private, ma quali? Il recupero delle Colonie Padane ha un significato che va, o che potrebbe andare se si interessasse al progetto la Fondazione Arvedi Buschini, ben oltre la restituzione di uno spazio importante alla comunità cremonese, il recupero delle colonie infatti si inserirebbe perfettamente in un progetto di fruibilità del Po e della florofauna che circonda le sponde del Fiume da parte di tutti i cremonesi ed in un progetto di rilancio della baricentricità di Cremona sul Grande Fiume, che va ribadita e riconosciuta, soprattutto in questa fase di rilancio delle potenzialità turistiche che questo possiede; Cremona deve tornare ad essere quella che è stata per secoli: la capitale del Po. Le Colonie pertanto potranno diventare il centro di un progetto che restituisca il fiume ai cremonesi da diverse prospettive: le Colonie potrebbero essere sede di una scuola cremonese di canottaggio per i nostri ragazzi e perché no, magari sede di una squadra ‘canottieri cremonese’ agonistica giovanile ed anche il punto di appoggio per la possibilità di noleggio di barche a remi, esattamente come avviene nelle società canottieri. È poi importante che diventino il centro di una rispettosa frequentazione delle zona golenale di Cremona che rappresenta un cristallino esempio di florofauna padana incontaminata che i ragazzi delle nostre scuole devono imparare a conoscere, a rispettare e ad amare e deve diventare anche il centro per attrattive turistiche eco sostenibili sul Fiume. Attenzione particolare ritengo debba essere poi data alla gestione della struttura, poiché il progetto sarà davvero lungimirante e solido se si riuscirà a far coesistere la bontà delle idee all’autosostenibilità economica della gestione delle strutture. Il progetto Colonie Padane è insomma un giacimento di idee e di possibilità ed il solo pensiero che la Fondazione Arvedi Buschini possa metter mano al progetto, a mio modo di vedere garantirebbe non tanto la bontà dell’intervento, mala straordinarietà dello stesso: se la stessa fantasia, passione ed efficienza dimostrata nella risoluzione del pasticcio di Piazza Marconi, fossero riservate al progetto Colonie Padane, la Fondazione Arvedi Buschi donerebbe a Cremona un altro gioiello di eccezionale valore culturale e sociale. 

Paolo Carletti

(segretario provinciale del Psi)

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