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Russia, Berlusconi alla Nato: Sanzioni da irresponsabili | RAR

Il Cav contro le sanzioni a Mosca: "Così si cancella il lavoro svolto per mettere fine alla guerra fredda"

| Scritto da Redazione
Russia, Berlusconi alla Nato: Sanzioni da irresponsabili | RAR

La politica del bivio   RAR

(Il Giornale di domenica 7 settembre 2014, tratto da  una telefonata dell’ex cavaliere al meeting dei giovani di Forza Italia "Everest 014",  tenuto a Giovinazzo

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Per chi non lo avesse capito il lavoro “per mettere fine alla guerra fredda” è stato fatto dallo stesso Berlusconi, per il quale ha avanzato l’autocandidatuira al Nobel per la pace. Sostiene di avere posto fine a 50 anni di guerra fredda e accusa l’Europa e la NATO di non avere una leadership credibile che sta portando l’attuale crisi ad un punto di non ritorno.

E’ chiaro che intende proporsi come il leader mancante, unico capace di risolvere la crisi e riappacificare le parti attualmente in aperta guerra. Conclude invitando i giovani a far vincere FI perché: “dovete essere voi i nostri soldati della libertà, io sarò la vostra bandiera”.

Ora la megalomania va oltre ogni follia ipotizzabile e coinvolge gli attriti internazionali in atto, le rivendicazioni del fondamentalismo islamico e il sostegno (suo personale) a Israele anche se invita i sionisti a ritirarsi dai territori occupati.

La “politica del bivio”, applicata da qualche tempo da Berlusconi, prevede anche questa fase di rinnovata “grandeur”; politica del bivio perché frutto di una scelta studiata a tavolino e frutto di una strategia dell’avv. Coppi, che ha imposto la scomparsa mediatica dell’ex cavaliere e l’uso del suo nome solamente per occasioni che dovrebbero apparire come costruttive, abbandonando la via segnata dal duo Ghedini/Longo di attacco, insulti, minacce.

Ghedini, licenziato come difensore negli imminenti processi penali, è stato proposto come membro del CSM, ma lui preferirebbe un seggio alla Corte Costituzionale, così si  rimetterebe tutto in gioco, con una rinnovata immagine tutta protesa al Bene Comune, alla Nazione e, adesso, anche alla pace mondiale, per cui limitare le azioni di un simile nuovo Berlusconi, dovrebbe apparire come un errore che complicherebbe gli esiti della crisi e anche la pace mondiale.

Dovremmo dimenticare che l’amicizia con Bush ci valse la partecipazione alla guerra in Iraq, con i morti a Nassirjia, mentre; casualmente, arrivavano nelle casse Fininvest e Mediaset finanziamenti americani per 6,5 miliardi di dollari, indispensabili per salvare le aziende dell’allora presidente del consiglio dal fallimento annunciato.

Per “porre fine alla guerra fredda”  si è avvalso anche dell’amicizia con Putin, che ci ha garantito anche l’approvvigionamento di gas e di petrolio russo, che, però, l’Italia paga il 20% in più delle altre nazioni europee, senza che se ne comprenda il motivo.

Affari nazionali e affari internazionali sono diventati affari personali, per i quali è stata applicata le pantomima della pacificazione, smentita quando i nodi sono arrivati al pettine, giusto nel momento opportuno per le rivendicazioni cervellotiche di un megalomane che non riesce più a tenere sotto controllo le sue patologiche manie di grandezza.

Rosario Amico Roxas

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