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RUSSIA: L'ELECTION DAY FA TREMARE PUTIN

| Scritto da Redazione
RUSSIA: L'ELECTION DAY FA TREMARE PUTIN

Il Candidato dell'Opposizione, Alexei Navalny, ottiene un buon risultato nelle elezioni comunali di Mosca, nonostante la campagna mediatica del Cremlino volta a discreditarlo. Gli oppositori vincono a Yekaterinburg.

Da Mosca arriva un risultato ineccepibile, come la vittorie delle opposizioni al Presidente russo, Vladimir Putin. Nella giornata di Domenica, 8 Settembre, il candidato dell'opposizione, Alexei Navalny, ha ottenuto il 29% dei consensi nelle Elezioni Comunali di Mosca, contro il 51% riscosso dall'esponente sostenuto dal Cremlino, Sergei Sobyanin.

A rendere straordinaria la vittoria è stata la difficoltà incontrata da Navalny nel combattere contro il Cremlino, che ha scatenato media e sistema giudiziario contro il candidato delle opposizioni.

Navalny, che nelle ultime elezioni presidenziali ha sfidato Putin, dove ha ottenuto il 7% dei consensi, ed ha guidato le proteste nonviolente che, nel Dicembre 2012, hanno portato migliaia di persone a manifestare contro il Cremlino, è stato contrastato da una feroce campagna mediatica.

A pochi giorni dall'avvio della campagna elettorale, Navalny è stato arrestato per furto di legna, poi rilasciato in seguito a partecipate manifestazioni di piazza organizzate in suo sostegno a Mosca e a San Pietroburgo.

A rendere la corsa di Navalny ulteriormente complicata è stata anche la caratura dell'avversario Sobyanin, che, de facto, ha esercitato le funzioni di sindaco della Capitale da quando, nel 2012, è stato nominato da Putin al posto del dimissionario Yuri Luzhkov, noto per le sue posizioni omofobe e razziste.

Ciononostante, Navalny non si è abbattuto, ed ha realizzato una campagna elettorale porta a porta, che gli è valsa il consenso di giovani, professionisti colti ed intellettuali.

Il risultato di Navalny porta anche al tramonto definitivo di comunisti, nazionalisti e socialdemocratici: opposizioni-marionetta create da Putin per mascherare il suo regime agli occhi del Mondo con una pseudo-democrazia

Oltre che a Mosca, nota per essere la roccaforte delle opposizioni, il dissenso a Putin ha vinto anche a Yekaterinburg, dove il candidato Yevgeniy Royzman ha ottenuto una decisa maggioranza.

Diverso invece il quadro delle altre regioni e città dove si è votato durante l'election day, nelle quali a vincere, senza sorprese, sono stati i candidati di Russia Unita, il Partito di Putin.

Il Cremlino perde consensi

La sconfitta di Putin segna un momento topico per la Russia, dove è ben chiaro il supporto crescente dato dalla popolazione agli esponenti dell'opposizione.

Il voto a Navalny, e agli altri candidati del dissenso a Putin, è infatti un segnale di aperta opposizione al Cremlino che mina le Autorità russe dal suo interno, come già è stato dimostrato dalle manifestazioni di piazza del 2012.

Seppur circoscritto alla sola Mosca e a Yekaterinburg, la vittoria delle opposizioni è un piccolo passaggio verso l'evoluzione di una Russia autoritaria, illiberale e a tratti persino xenofoba come quella di Putin, ad un Paese che guarda finalmente alla democrazia e al modello occidentale di difesa dei Diritti Umani e Civili.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

09/09/2013

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