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Scuola Doppi turni? Non ci stiamo | Collettivo il Megafono Cremona

Per quanto ci riguarda, la questione trasporti che ci si pone non riguarda soltanto gli studenti e le studentesse pendolari.

| Scritto da Redazione
Scuola Doppi turni? Non ci stiamo | Collettivo il Megafono Cremona

Scuola Doppi turni? Non ci stiamo | Collettivo il Megafono Cremona

Prima di tutto ci teniamo a fare una significativa premessa: per quanto ci riguarda, la questione trasporti che ci si pone non riguarda soltanto gli studenti e le studentesse pendolari. Ci troviamo di fronte ad uno scenario inedito in cui i disagi ai quali le persone che prendono il treno o il pullman ogni mattina erano state (purtroppo e non senza rabbia) abituate da tempo, non solo permangono ma impattano tutta la comunità studentesca.

La proposta di istituire doppi turni di ingresso per le scuole è infatti inaccettabile da diversi punti di vista, primo tra i quali è proprio l’attacco alla didattica di tutte e tutti: siamo infatti arrivati al punto che non è l’azienda dei trasporti a doversi adattare alle scuole, ma le scuole a dover sottostare alle condizioni di chi gestisce il trasporto pubblico. Che concetto di istruzione deve esserci nella mente dei vertici dell’azienda per partorire una simile proposta?

E questo è il primo, fondamentale, motivo per cui non possiamo e non accetteremo la proposta senza fare nulla. Proviamo ad elencare di seguito tutte le altre ragioni che la rendono ai nostri occhi insostenibile:

Difficoltà logistiche: in primo luogo ci viene da chiederci come si potrebbe strutturare la vita scolastica in simili condizioni. Non sono stati diffusi infatti dettagli precisi in merito, e questo già è un dato sufficiente per formulare un giudizio su una proposta che è così assurda che è difficile da concepire. Gli interrogativi e le problematiche sono pressoché infiniti: i pendolari verrebbero divisi dai loro compagni di classe del centro? Nel caso di ingresso alle 10 l’uscita sarebbe prevista alle 15, pertanto la pausa pranzo come e dove verrebbe gestita? Le nostre scuole hanno problemi strutturali che permettono a mala pena di trovare gli spazi per svolgere le attività curricolari, dove si pensa di allestire delle mense (per di più in tempi di covid)? Chi pagherebbe i pasti? Come verrebbero divisi gli studenti e le studentesse? Le classi si alternerebbero con ingressi alle 8 e alle 10 in base ai giorni? E per quanto riguarda gli orari, andrebbero rifatti da capo? I professori e le professoresse, insieme ai loro studenti e alle loro studentesse, si dovrebbero semplicemente adattare a questo sconvolgimento a scuola avanzata?

Tempo libero: l’istituzione di doppi turni implicherebbe lo svolgimento delle lezioni fino al pomeriggio (intorno alle 15:00) per alcune classi. Questo significa che il pomeriggio, calcolando in media una trentina di minuti per tornare a casa, inizierebbe per gli studenti e le studentesse alle 15:30 senza la possibilità di una pausa. Come potrebbe mai conciliarsi questo con il normale carico di studio e le attività extrascolastiche di cui ognuno e ognuna di noi ha bisogno? Sono tutte sacrificabili per ottemperare alle necessità di un’azienda di trasporti?

Alienazione: dopo un anno e mezzo di privazione degli spazi e delle occasioni di socialità per gli e le adolescenti, gravemente condizionati a livello psicologico da questa emergenza sanitaria, si pensa bene di ritardare il momento in cui entrano a scuola la mattina (realisticamente le due ore dalle 8 alle 10 le si passerebbero in casa, a dormire o a ripassare per le lezioni/verifiche della giornata) e ridurre le ore libere nel pomeriggio. Possiamo parlare senza problemi di un disagio psicologico di massa per una generazione intera che ora rischia di essere aggravato, ricordiamolo, per tutelare gli interessi dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico.

 Disuguaglianze: simili soluzioni non fanno che accentuare le disuguaglianze esistenti tra studenti e studentesse residenti in città e in campagna o in periferia. Chi abita in centro non avrà problemi e continuerà ad andare a scuola come di consueto, mentre i disagi ricadranno sui pendolari che purtroppo vivono lontani dalle scuole. Sembra essere il ragionamento dell’azienda, nel migliore dei casi paternalistico e fatalista, in realtà classista e ipocrita. Per quanto la logica aziendale pervada tutto l’orizzonte del pensabile sarebbe bene ricordare ad Arriva che il ruolo che svolge è pubblico, e pertanto eminentemente sociale, che lavori per appianare e non per accettare e rafforzare le disuguaglianze.

Prezzi: L’azienda si gloria e rivendica con orgoglio il fatto di non aver aumentato i prezzi degli abbonamenti per i propri mezzi in questo periodo. A noi viene da dire: “non c’è nulla di cui esultare!”. Ci vogliono far pagare per il servizio che è stato descritto nei punti precedenti, sarebbero piuttosto loro a doverci pagare per farci accettare tutto questo, e anche in quel caso non cedremmo! Abbiamo sempre sostenuto la necessità, per migliorare e per incentivare il trasporto davvero pubblico studentesco, di un abbonamento gratuito garantito e riteniamo che sia proprio questo il momento, in cui sembra così impensabile avanzare tale proposta, di continuare a ripeterlo con forza.

I prezzi del trasporto sono rimasti inalterati, di ciò l’azienda si gloria. Ma possibile è pensare di pagare, addirittura pagare un prezzo superiore, per un servizio inefficiente e inadatto alle esigenze didattiche come quello proposto dall’azienda?

Non accetteremo assunzioni di responsabilità a posteriori, non accetteremo disillusi discorsi sull’assenza di un’alternativa e non accetteremo infine risposte che chiedano a noi, dopo tutte queste critiche, di offrire una soluzione. Abbiamo denunciato la situazione trasporti fin dallo scorso autunno, abbiamo portato esempi virtuosi di implementazione della flotta di trasporto pubblico individuando in essi una possibile soluzione, abbiamo dialogato con l’amministrazione comunale e scritto a gennaio ad arriva, abbiamo avvertito che il nodo dei trasporti andava sciolto altrimenti ci saremmo trovati di fronte a scenari come questo in futuro per mesi. Non abbiamo in gestione noi il trasporto pubblico. Avete avuto mesi a disposizione per trovare una soluzione, possibilità di tavoli di mediazione, opportunità di trovare i fondi che non volete proprio tirare fuori. Ora basta.

*Trovate una soluzione che non sia assurda e insostenibile.

*Assumetevi e onorate il vostro ruolo sociale.

*O ammettete la vostra totale ed inadeguata incapacità a gestire la situazione ed agite di conseguenza.

*Non accetteremo doppi turni.

Collettivo il Megafono Cremona

20 settembre 2021

 

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