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SETTIMANA DELLA CARITÀ: “UNA CHIESA POVERA PER I POVERI”. Sant Omobono Patrono di Cremona

| Scritto da Redazione
SETTIMANA DELLA CARITÀ:  “UNA CHIESA POVERA PER I POVERI”. Sant Omobono Patrono di Cremona

CONFERENZA STAMPA DEL 22 OTTOBRE 2013. CENTRO PASTORALE DIOCESANO DI CREMONA
•don Antonio Pezzetti direttore Caritas Cremonese
•don Maurizio Ghilardi vicedirettore Caritas Cremonese
•dott. Cristiano Beltrami vicedirettore Caritas Cremonese
•dott. Alessio Antonioli operatore Centro d’ascolto Caritas
•don Claudio Rasoli direttore Ufficio per le Comunicazioni Sociali

Da martedì 5 a domenica 17 novembre si svolgerà la consueta “Settimana della carità” con una serie di eventi promossi dalla Caritas diocesana in occasione della festa patronale di sant’Omobono, il “Padre dei poveri” (13 novembre). La Settimana, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, sarà come sempre occasione di riflessione e confronto sull’azione caritativa della Chiesa cremonese e sulla situazione del nostro territorio, sempre segnato da nuove e antiche povertà.

“Una Chiesa povera per i poveri” è il tema scelto per il 2013, riprendendo le parole espresse da Papa Francesco il 16 marzo scorso, a pochi giorni dall’inizio del suo ministero petrino, nell’udienza riservata ai rappresentanti dei media. Un’attenzione – quella verso gli ultimi – che il Santo Padre ha fatto sua scegliendo il nome di Francesco d’Assisi, “l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”.

Un tema – quello della Chiesa al servizio dell’uomo, soprattutto se fragile e solo – più volte sottolineato dal Concilio Vaticano II, in particolare dalla costituzione dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium”, che continua a essere di forte attualità e che interroga la comunità cristiana a fronte di situazioni di povertà sempre più numerose e diversificate.

La “Settimana della carità” 2013 diventa così occasione per sollecitare nuovamente e con rinnovato slancio la Chiesa cremonese a mettere al centro dell’attenzione – e della cura pastorale – l’indigente, sull’esempio di quanto fatto dal patrono Omobono.

In programma come sempre una ricca serie di appuntamenti di carattere spirituale, formativo e culturale che saranno anche l’occasione per spronare l’intera comunità ecclesiale a operare con uno stile più evangelico.

Tra gli elementi caratterizzanti di questa undicesima edizione alcune significative ricorrenze: i 25 anni di attività della Casa dell’Accoglienza di Cremona, il bicentenario della nascita della fondatrice delle Ancelle delle Carità, Maria Crocifissa di Rosa, e l’ordinazione diaconale di Marco Ruggeri, operatore di Caritas Cremonese. Da segnalare anche la presenza di mons. Giuseppe Nazzaro, già Custode di Terra Santa e fino a pochi mesi fa Vicario apostolico di Aleppo in Siria.

«Come già lo scorso anno per la ricorrenza dei 40 anni di Caritas Cremonese, – spiega don Antonio Pezzetti – anche quest’anno, per il 25esimo della Casa dell’Accoglienza, gli eventi programmati non intendono tradursi in una semplice commemorazione, ma un’occasione per rinnovare l’impegno dell’intera diocesi verso i più poveri e bisognosi, stimolati dalla figura del Patrono. Occorre qualificare meglio questo servizio, diventato sempre più impegnativo in questi momenti di crisi economica in cui reperire risorse è sempre più difficile. Non è solo una questione di quantità e qualità di servizi, ma di stile e metodo di partecipazione».

Martedì 5 novembre, ore 20.45 – Teatro Filo

Ad aprire la “Settimana della carità” 2013 sarà lo spettacolo “Sinfonia di carità”, messo in scena la sera di martedì 5 novembre alle 20.45 presso il teatro Filo di Cremona. La compagnia “Posainopera ballet” diretta da Paola Posa proporrà un omaggio a santa Paola Di Rosa – divenuta poi Maria Crocifissa Di Rosa, la fondatrice delle Ancelle della Carità – nel bicentenario della nascita. L’occasione per presentare una figura ai più sconosciuta, ma attraverso la quale si può avvertire ancora oggi il fascino della santità e lo splendore permanente del servizio cristiano.

L’importante ricorrenza per l’istituto religioso, che a Cremona ha sede in via Aselli dove si trova l’omonima casa di cura, è stata inserita all’interno del programma della “Settimana della carità” perché madre Di Rosa è una vera santa della carità che ha saputo unire preghiera e opere buone.

Un forte legame di servizio e di affetto lega la Congregazione a Cremona: le Ancelle, dopo l’esperienza al lazzaretto di Brescia, furono infatti chiamate al servizio nell’ospedale cittadino.

Sabato 9 novembre, ore 9.30 – Centro Pastorale Diocesano

La mattina di sabato 9 novembre, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, si svolgerà il tradizionale Convegno delle Caritas parrocchiali, sul tema “Mettiamoci in gioco. L’impegno della comunità cristiana contro il gioco d’azzardo”.

Il simposio si pone l’obiettivo di far riflettere la comunità cristiana e quella civile sui meccanismi e gli effetti sociali del gioco d’azzardo. In modo particolare sul fenomeno delle ludopatie, che colpisce una percentuale di giocatori stimata intorno al 3%, coinvolgendo però nuclei familiari, sistemi economici, il sistema di welfare e, naturalmente, i centri d’ascolto delle Caritas.

Secondo i dati dell’Asl, nel solo distretto di Cremona sono oltre cento le persone coinvolte nei programmi di aiuto, più di duecento in tutta la provincia. Ma i soggetti caduti nel baratro del gioco patologico sono certamente molti di più, visto che ogni anno nel territorio cremonese vengono spesi oltre 350 milioni di euro nei giochi, quasi un milione al giorno.

La nuova legge regionale si pone come obiettivo non solo il contenimento della dipendenza da slot machine e gioco elettronico, ma detta indicazioni per il coinvolgimento delle Asl e del Terzo settore nel sostegno ai ludopatici e alle loro famiglie, con l’indicazione di inserire il contrasto al “Gap” (Gioco d’azzardo patologico) nel piano di azione regionale e nel monitoraggio degli osservatori lombardi.

Ai centri d’ascolto Caritas, sia quello diocesano sia quelli parrocchiali, i giocatori o i loro familiari (che raramente si dichiarano) spesso arrivano quando la situazione di indebitamento è molto grave e si fatica a pagare affitto e bollette: operatori e volontari cercano di offrire un sostegno concreto e invitano a porsi in contatto con il servizio dipendenze. A chi è passato da programmi di trattamento è offerto poi un cammino in uno dei gruppi di auto mutuo aiuto, guidati da volontari e sostenuti dalla comunità cristiana.

Al convegno, dopo il saluto del vescovo Dante Lafranconi, il professor Carlo Mario Mozzanica, dell’Università Cattolica di Milano, interverrà su “Gioco d’azzardo, scenari culturali dell’emergenza sociale”. Spetterà quindi all’assessore regionale Carlo Malvezzi presentare “La nuova legge regionale”. Alla dottoressa Irene Ronchi, dell’Asl della Provincia di Cremona, sarà affidata la relazione su “I giocatori patologici e i programmi di aiuto del servizio dipendenze Asl cremonese”; mentre l’operatore del Centro d’ascolto di Caritas Cremonese Alessio Antonioli guarderà a “Indebitamento e gioco d’azzardo: il riscontro dei centri d’ascolto Caritas”.

Martedì 12 novembre, ore 9.30 – Centro Pastorale Diocesano

Altro convegno la mattina di martedì 12 novembre, alla vigilia della festa patronale, sul tema “Spettatori e vittime. Nuovi strumenti legislativi contro la violenza di genere e la violenza assistita”.

Prosegue così il percorso, iniziato tre anni fa, incentrato sulla figura femminile e sulle povertà generalmente intese che la possono coinvolgere e stravolgere. Dopo aver affrontato il tema della tratta, l’attenzione si era spostata sulle varie forme di violenza nei confronti delle donne. Quest’anno l’orizzonte si amplia guardando alla donna soprattutto come madre, con i figli che abitano e che soffrono con lei.

Il tema sarà trattato partendo dall’aspetto più puramente giuridico: finalmente, infatti, in Italia è in vigore una legge che affronta i temi della violenza assistita e del femminicidio, definiti e normati nel decreto legge 93/2013. Novità che si cercherà di sviscerare con l’aiuto di Lorenzo Trucco, avvocato penalista e presidente Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), insieme al vicedirigente della Squadra Mobile di Cremona Gianluca Epicoco.

Nelle strutture di Caritas Cremonese nel 2013 sono state accolte 70 mamme con bambini, 25 minori maschi soli e 35 minori femmine sole tra bambine e adolescenti.

Stando ai dati ISTAT il 62% delle violenze avviene in presenza dei figli e – spesso – li coinvolge.  I bambini possono essere testimoni diretti o indiretti delle aggressioni tra i genitori anche quotidianamente, tanto che si può dire che la violenza assistita è una forma di abuso infantile soprattutto pensando alle gravi ripercussioni psicologiche (ma anche fisiche, sociali…) che procurano al minore.

Questo percorso di formazione, informazione, sensibilizzazione (che fa parte della funzione propriamente pedagogica della Caritas) vuole portare alla presentazione della rete di accoglienza della Caritas fatta con la forte collaborazione della Fondazione Madre Rosa Gozzoli: per questo è in fase di realizzazione un filmato che percorrerà la strada immaginaria dal momento della presentazione del caso al pronto intervento, passando dalla comunità fino alla semi autonomia, sia per le donne che per i bambini.

Infine, da Paola Bignardi (di Fondazione Cariplo), sarà presentato il progetto di un nuovo centro di accoglienza femminile che sarà anche luogo permanente di riflessione e studio (che punta a prevenire piuttosto che curare le situazioni di estremo disagio), la cui realizzazione sarà possibile grazie alla disponibilità delle Oblate di Nostra Signora di Cremona.

Ad aprire i lavori del convegno il direttore di Caritas Cremonese don Antonio Pezzetti. Seguiranno i saluti dell’assessore provinciale alle Politiche sociali Silvia Schiavi, del presidente dell’Azienda sociale del Comune di Cremona, l’assessore Luigi Amore, e del direttore sociale dell’Asl di Cremona Giampietro Martinelli.

Le conclusioni della mattinata saranno a cura di Giuseppina Meazza, responsabile della Comunità “Santa Rosa” di Cremona.

Martedì 12 novembre, ore 20.45 – Casa dell’Accoglienza

Serata di musica gospel la sera di martedì 12 novembre presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona per festeggiare il 25esimo di apertura della struttura di via S. Antonio del Fuoco. Ad animare la serata sarà il coro “Joy Voices” di Casalmaggiore diretto dal maestro Abele Zani.

Ospite d’eccezione il vescovo Giuseppe Nazzaro (dell’ordine dei Francescani) che dal 2002 fino a metà di quest’anno è stato Vicario apostolico di Aleppo (Siria). Mons. Nazzaro dal 1992 al 1998 è stato anche Custode di Terra Santa. Dal 1986 al 1992 ha tenuto la segreteria della Conferenza dei ministri provinciali del Medio Oriente e Nord Africa.

Mons. Nazzaro ha già avuto modo di entrare in contatto con la Chiesa cremonese in occasione del pellegrinaggio diocesano in Siria, nel marzo del 2010, quando aveva incontrato proprio ad Aleppo il gruppo cremonese guidato dal vescovo Lafranconi.

Mercoledì 13 novembre, ore 12.30 – Casa dell’Accoglienza

Il 13 novembre, solennità di sant’Omobono, il vescovo Lafranconi presiederà in Cattedrale le celebrazioni patronali.

Al termine della Messa Pontificale, intorno alle 12.30 mons. Lafranconi si recherà presso la Casa dell’Accoglienza di viale Trento e Trieste per il consueto pranzo con i poveri promosso da Caritas Cremonese e San Vincenzo diocesana e che vedrà le presenza anche delle autorità civili del territorio.

Venerdì 15 novembre, ore 20.45 – Casa dell’Accoglienza

Come sempre all’interno della “Settimana della carità” non manca un momento di spiritualità. La sera di venerdì 15 novembre, alle 20.45, nella nuova cappella della Casa dell’Accoglienza, il vescovo Dante Lafranconi presiederà la veglia di preghiera realizzata con il contributo dei diversi gruppi ecclesiali. Oltre a quanti operano in ambito caritativo, sono dunque inviate le Associazioni, i Movimenti e gli Istituti religiosi. Un momento in cui le diverse sensibilità si uniscono per un momento di intensa preghiera, che dà origine e senso alla carità cristiana. Prendendo spunto dal 25esimo della Casa dell’Accoglienza, la veglia sarà focalizzata sul tema dell’accoglienza: a ogni gruppo è stato chiesto di predisporre una riflessione e una preghiera partendo da come l’accoglienza è vissuta nei differenti carismi.

Sabato 16 novembre, ore 10 – Palazzo Comunale

Il 25esimo della Casa dell’Accoglienza sarà celebrato ufficialmente la mattina di sabato 16 novembre, alle 10, presso la sala consiliare di Palazzo Comunale, a Cremona, con il convegno “25 anni di accoglienza in Italia e a Cremona”. Il cremonese mons. Giancarlo Perego, direttore nazionale di Migrantes e già direttore di Caritas Cremonese dal 1997 al 2002, illustrerà alcuni dati rispetto al cambiamento del fenomeno migratorio e delle politiche nazionali. Partendo dalla Legge Martelli metterà in luce l’evoluzione delle politiche migratorie e della legislazione in Italia incrociandole con le emergenze rifugiati (si pensi alla Bosnia, Kosovo, Afganistan, Siria, Nord Africa…), con i percorsi di protezione sociale delle vittime di tratta e le esperienze di carità che la Chiesa cremonese ha messo in atto in questi venticinque anni.

Domenica 17 novembre, ore 18.30 – Chiesa di Cristo Re

A chiudere la “Settimana della carità” 2013 sarà l’ordinazione diaconale di Marco Ruggeri, uno degli operatori Caritas. Il rito di ordinazione, presieduto dal vescovo Lafranconi, si svolgerà nel pomeriggio di domenica 17 novembre, alle 18.30, nella chiesa di Cristo Re in Cremona, dove risiede.

Marco Ruggeri è nato a Cremona il 4 luglio 1971. Sposato con Claudia Miti, ha cinque figlie, di età compresa fra i 5 e i 14 anni.

Educatore professionale (con tesi sul sistema preventivo in don Bosco) e specialista in “Referente in Pet Therapy”, dopo alcune esperienze in Bosnia durante la guerra balcanica nei primi Anni ‘90 con la Caritas e il Gruppo 29 Maggio di Ghedi, inizia a lavorare in ambito sociale nelle comunità residenziali per persone con patologie psichiatriche della Cooperativa sociale “La Ginestra”.

In Caritas Cremonese dal 2001, ha inizialmente operato nell’ambito del disagio adulto e grave emarginazione, successivamente nelle unità di strada per l’incontro con senza fissa dimora e le ragazze vittime di tratta e prostituzione coatta. Dal 2003 è responsabile del Progetto “Fratello lupo” in favore dei detenuti del carcere di Cremona e collaboratore del cappellano per le attività pastorali e la liturgia. Dal 2011, inoltre, è responsabile del progetto di Pet Therapy (attività e terapia assistita con asini) “La Isla de Burro” presso la “Fattoria della Carità” che Caritas Cremonese gestisce a Cortetano. È in questi contesti che è nata e maturata la vocazione al diaconato permanente.

Il diaconato è il primo grado del sacramento dell’ordine ed è finalizzato all’aiuto e al servizio dei due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l’episcopato e il presbiterato. Dopo secoli di oblio, il Concilio Vaticano II ha rivalutato l’importanza del ministero diaconale per la vita della Chiesa come ruolo specifico in sé medesimo, sicché accanto al diaconato transeunte (tappa obbligatoria per essere ordinati sacerdoti) si è riscoperto il valore del diaconato permanente che consacra il battezzato a vita nel ruolo di servizio ministeriale e può essere conferito anche a coloro che hanno già contratto matrimonio.

La costituzione dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium” dedica alla figura del diacono il  numero 29. A esso le mani vengono imposte «non per il sacerdozio, ma per il servizio» e tale servizio è esercitato nella liturgia, nella predicazione e nella carità, in comunione con il Vescovo e con il suo presbiterio. «È ufficio del diacono, – recita il documento conciliare – secondo le disposizioni della competente autorità, amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il Matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura».

Il gesto di carità

In occasione della “Settimana della Carità” la Caritas diocesana propone a tutti di offrire un aiuto concreto alle persone in difficoltà attraverso il “gesto di carità”. Come gli anni scorsi l’attenzione caritativa si concretizzerà con una raccolta di prodotti per l’igiene personale, da destinare agli ospiti delle strutture di accoglienza di Caritas Cremonese e a quanti si rivolgono al Centro d’Ascolto della Caritas diocesana.

La raccolta avverrà in tutte le Parrocchie della diocesi in occasione della Settimana e in particolare nelle domeniche 10 e 17 novembre (data a scelta delle comunità).

IL SANTO PATRONO DI CREMONA: OMOBONO “PADRE DEI POVERI”

Omobono Tucenghi nacque nella prima metà del XII secolo. Mercante di professione, abbracciò lo stato di vita della penitenza volontaria dedicandosi alla preghiera, alla devozione verso la Croce e alle opere di carità, ospitando e soccorrendo i poveri.

“Uomo di pace” si inserì come pacificatore nelle turbolente vicende della Cremona comunale, agitata anche religiosamente dalle correnti ereticali del suo tempo.

Morì all’alba del 13 novembre 1197, mentre, come era sua consuetudine, dopo la preghiera notturna nella chiesa parrocchiale di Sant’Egidio, partecipava alla Messa.

Nell’ottobre del 1198 il vescovo di Cremona, Sicardo, insieme a una delegazione di cui faceva parte anche il parroco di sant’Egidio, Osberto (dal 1977 confessore e direttore spirituale di Omobono), si recò a Roma per chiedere la beatificazione di Omobono a Papa Innocenzo III, che la concederà con la bolla “Quia pietas” del 12 gennaio 1199.

Il 25 giugno 1357 la salma di sant’Omobono fu trasferita in Cattedrale: la testa deposta nella cappella della Sacra Spina, gli altri resti in un’arca marmorea nella cripta sotto l’altare maggiore.

Dopo i decreti di Urbano VIII sulla riduzione delle feste di precetto, nel 1643 il Consiglio Generale di Cremona elesse Omobono come patrono principale della città.

Nel 1999 il vescovo di Cremona, Giulio Nicolini, fece effettuare una ricognizione canonica delle reliquie del Patrono. Venne anche effettuata una ricostruzione visiognomica che fu impressa su una maschera argentea collocata a protezione del teschio del Santo.

Sant’Omobono è patrono della città di Cremona.

2013-10-22

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