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SHALE: POLONIA E GRAN BRETAGNA CONTINUANO A PROCEDERE

| Scritto da Redazione
SHALE: POLONIA E GRAN BRETAGNA CONTINUANO A PROCEDERE

Il Governo polacco redige nuove regole per incentivare lo sfruttamento di gas non convenzionale nel suo territorio. La compagnia britannica Centrica si rafforza nel settore nazionale dello Shale

In Europa si rafforza il percorso di sfruttamento dello Shale per l'indipendenza energetica dei Paesi dell'Unione Europea. Nella giornata di giovedì, 13 Giugno, il Governo polacco ha redatto la versione finale della nuova regolamentazione per lo sfruttamento di gas non convenzionale nei giacimenti ubicati in Polonia.

La nuova regola prevede l'istituzione dell'Operatore Nazionale dell'Energia Minerale -NOKE- un ente statale che comparteciperà nello sfruttamento dello Shale in Polonia come socio di minoranza.

Nello specifico, la NOKE avrà quote proporzionate alla quantità di gas non convenzionale prodotto da ogni giacimento, ma la sua compartecipazione non supererà il 5% per ogni giacimento.

Oltre alla creazione della NOKE, il Governo ha fissato al 40% il tetto massimo per la tassazione sullo sfruttamento dello Shale in Polonia.

Le manovre sono giustificate dalla volontà del Governo di incentivare la ricerca di Shale in Polonia, dopo che diverse compagnie, come la statunitense ExxonMobil, la Talisman Energy, e la Marathon Oil  hanno abbandonato la ricerca di gas non convenzionale nei giacimenti polacchi.

Ad oggi, la ricerca di Shale in Polonia è continuata dal colosso USA Chevron e dalla compagnia britannica San Leon.

 

Secondo il rapporto EIA, divulgato di recente, la Polonia possiede il più alto potenziale di Shale in Europa, pari a 148 Trilioni di Piedi Cubi di gas non convenzionale.

Un altro Paese UE premiato dal Rapporto EIA, e attivo nel settore dello Shale, è la Gran Bretagna dove, sempre giovedì, 13 Giugno, la compagnia britannica Centrica, leader nel settore del gas non convenzionale, ha rilevato il 25% del giacimento Bowland dalla compagnia connazionale Cuadrilla.

Secondo le stime, il giacimento contiene 200 Trilioni di Piedi Cubi di gas non convenzionale, ma lo studio prevede un incremento della previsione.

Sul piano strategico, l'accordo implementa i lavori per lo sfruttamento di Shale in Gran Bretagna, utile per garantire la sicurezza energetica ad un Paese che vede le proprie riserve di gas naturale in costante diminuzione.

La Gran Bretagna, è stata il primo Paese UE ad avviare le importazioni di Shale dagli Stati Uniti d'America, grazie ad un accordo tra la Centrica e la compagnia USA Cheniere.

Avanti anche gli ucraini

Un altro Paese, che non appartiene all'UE, attivo nell'ambito dello Shale è l'Ucraina, che, venerdì, 14 Giugno, ha avviato le procedure per la firma di nuovi accordi con le compagnie USA ExxonMobil e Chevron per lo sfruttamento di gas non convenzionale ucraino.

Gli accordi riguardano i giacimenti di Olekssa, ricco di 1,5 Trilioni di metri cubi di Shale, e quello di Skifska, ubicato nel Mar Nero.

Lo sfruttamento di Shale in Ucraina è ritenuto una priorità strategica per diminuire la dipendenza del Paese dalle forniture di gas naturale della Russia, da cui l'economia ucraina dipende per il 99% del fabbisogno nazionale complessivo.

Lo Shale è un gas non convenzionale estratto da terreni argillosi posti a bassa profondità mediante sofisticate tecniche di fracking, ad oggi adoperate solo in Nordamerica.

Lo sfruttamento dello Shale ha permesso agli USA di aumentare la produzione di gas, e di iniziare ad affermarsi come Paese esportatore di gas liquefatto nel mercato mondiale energetico, sopratutto in Asia.

Contraria allo sfruttamento di Shale è la Russia, Paese che si serve del gas naturale per realizzare scopi di natura geopolitica, che vede nel gas non convenzionale una minaccia per il mantenimento dell'egemonia nel mercato UE.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

 

2013-06-15

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