Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.16

Silenziose evanescenze di Simone Fappanni

| Scritto da Redazione
Silenziose evanescenze di Simone Fappanni

SORESINA. Sabato 17 dicembre, alle ore 16.15, presso le Sale del Podestà di Soresina (Via Matteotti), sarà presentato il nuovo libro di poesie di Simone Fappanni dal titolo “Silenziose evanescenze”, pubblicato da Grafo. In copertina appare un'opera di Rosida Mandruzzato Vettori. Il volume conta 64 pagine in cui sono inserite 49 poesie. Tema centrale della raccolta è l’uomo e il suo destino, fra speranze, amori e seduzioni; l’incontro, Patrocinato dal Comune di Soresina, è ad ingresso è libero. L’introduzione sarà curata dal Professor Vincenzo Montuori, critico letterario, e la recitazione di alcuni componimenti verrà fatta dall’attrice Lorenza Grassi. Il testo ha scopi benefici, pertanto si può avere con un’offerta. Per informazioni e contatti: fasimo71@libero.it - Sito web www.webalice.it/fasimo .

Scrive Vincenzo Montuori nella Prefazione al volume: «qual è il momento in cui un testo può essere considerato “definitivo”? Il lavoro del poeta ha una sua forma “ne varietur”, oppure va considerato, fin quando l’autore è vivo e operante, un work in progress? In genere, si crede che una raccolta poetica possa aggrumarsi in una forma stabile dopo un certo numero di revisioni; ma la storia di questa pubblicazione di Simone Fappanni, Silenziose evanescenze (e non ci sfugga l’inconsistenza voluta del titolo che trasmette, con il cortocircuito della sinestesia tra aggettivo e sostantivo, un effetto di sfumatura), ci fa capire che non è così. Ciò che rende il volume qualcosa di nuovo rispetto alle sue fonti interne è, infatti, la dimensione del tempo che domina l’arco delle tre sezioni e che, nei testi originari, risultava in qualche modo frammentata o sospesa in un eterno presente. Ma vediamo come Simone declina, fin dall’inizio, questa ipotesi di sviluppo poetico: in uno dei primi testi della sezione Frammenti, intitolato “Restiamo lontani”, i protagonisti vengono sconfitti dal tempo che toglie ad essi «la faretra dei suoi contrappunti»; insomma il tempo domina !

i rapporti umani, anche se ad esso ci si può opporre, sia pure in una modalità “angosciosa”, come recita “Lo scorrere fluido dei giorni”, che mi piace riportare per intero: «È in tutti noi/ solitari/ un’ansia greve/ che spezza/ lo scorrere/ fluido/ dei giorni…». Certo, al tempo non ci si può sottrarre come emerge dalla consapevolezza di versi come questi: «noi due//, testa contro testa/ anni contro anni//, ci siamo sempre più allontanati» (da “Soste improvvise). Insomma, il tempo consuma i nostri rapporti ma lo si può ingannare in qualche modo opponendogli le nostre certezze».

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