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Soppressione Province: evitiamo tormentoni e il solito pasticcio all’italiana |G.Trespidi

| Scritto da Redazione
Soppressione Province: evitiamo tormentoni e il solito pasticcio all’italiana |G.Trespidi

Da quando furono istituite le Regioni si cominciò a parlare della soppressione o del superamento delle Province. Sono passati circa 40 anni ma nulla di serio e di coordinato da allora si è fatto. Adesso che la Consulta ha bocciato la soppressione e il riordino delle Province per decreto annullando, di conseguenza, ciò che aveva fatto il governo Monti cosa succede? Il Governo anziché fare un discorso serio, organico e di reale cambiamento istituzionale  – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – predispone un DDL costituzionale ad hoc per sopprimerle. Come sempre si l’impressione che si fanno le cose all’italiana dove si vogliono rincorrere stati d’animo piuttosto che visioni strategiche. Ora che per il Governo delle larghe intese c’erano e ci sono tutte le condizioni per una seria Riforma costituzionale delle Istituzioni, nessuna esclusa, si ricorre ad un provvedimento “tampone” augurandoci che il rimedio non sia peggiore del “male” che si vorrebbe curare.

Il tempo per un ragionamento serio e condiviso c’è. Non sprechiamo l’occasione di un Governo delle larghe intese  – continua Trespidi – che dovrebbe fare grandi cose per gli italiani semplificandoci la vita. Definiamo chi fa che cosa una volta per tutte. Chiudiamo gli enti inutili e le istituzioni che generano solo spese. Partiamo dal riformare Camera e Senato, proseguiamo con le Regioni, comprese o a partire da quelle a Statuto speciale, e finiamo con Comuni e Province. Ridiamo dignità e ruolo di servizio ai Cittadini alle nostre istituzioni. L’UDC non è innamorata delle Province ed è per un loro superamento evitando, però, di fare riforme pasticciate e controproducenti come quella fatta in Sicilia dove sembra si sia finto di superare le Province. In Sicilia si sono “soppresse” 9 Province dando vita ai Consorzi comunali che sono circa il triplo delle Province.

I Cittadini italiani si aspettano un miglioramento delle loro condizioni di vita, di rapporto con la Pubblica Amministrazione e gli Enti locali e dei servizi che da questi vengono erogati. Facciamo operazioni e rivisitazioni dell’architettura istituzionale – conclude Trespidi – che sia compatibile cin le risorse di cui disponiamo senza ricorrere a continui aumenti dei tributi locali, ad aumenti del costo dei servizi a nuovi ticket. Invertiamo il modo di ragionare e di impostare i bilanci dei vari enti locali: facciamo come nelle famiglie. Anziché partire dalle spese dell’anno prima partiamo dalle risorse di cui disponiamo e definiamo le vere priorità: quali sono i servizi essenziali da mantenere e che qualità va garantita ai Cittadini. Molto probabilmente ci accorgeremmo che per fare ciò non sempre è necessario ricorrere a degli aumenti di tasse o altro.

Cremona 05 luglio 2013
Giuseppe Trespidi
Segretario Provinciale UDC Cremona
mail g.trespidi@gmail.com

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