Sabato, 27 aprile 2024 - ore 03.33

Spagna, Portogallo e Francia rinunciano al gasdotto MidCat e faranno il Green Energy Corridor

Accordo Sánchez, Macron e Costa sull’idrogeno verde. un’infrastruttura che collegherà la penisola iberica con il resto dell'Europa

| Scritto da Redazione
Spagna, Portogallo e Francia rinunciano al gasdotto MidCat e faranno il Green Energy Corridor

Ieri, a Bruxelles, il presidente francese Emmanuel Macron, del primo ministro portoghese António Costa  e il premier spagnolo a Pedro Sánchez hanno discusso sull’attuale «Situazione della sicurezza in Europa e sull’importanza di accelerare la costruzione di interconnettori energetici all’interno dell’Ue, in particolare quelli che collegano Portogallo e Spagna con la Francia e il resto d’Europa» e hanno convenuto che «L’accelerazione dello sviluppo delle interconnessioni energetiche contribuirà a completare il mercato energetico dell’Ue e a rafforzare la transizione energetica nel quadro del Green Deal, in particolare facilitando l’accesso a fonti e percorsi energetici alternativi per l’Europa».

La riunione era stata convocata per discutere del progetto MidCat, un’infrastruttura transpirenaica per il trasporto del gas, ma che alla fine è stata sostituita con un nuovo progetto alternativo che servirà al trasporto dell’idrogeno verde, anche se temporaneamente potrà trasportare anche il gas.

In questo contesto, i due leader socialisti e il liberale Macron hanno concordato 4 punti riguardanti le interconnessioni energetiche tra Portogallo, Spagna e Francia».  Infatti, nel documento finale si legge che  Sánchez, Costa e Macron  1. Hanno deciso di abbandonare il progetto Midcat e di creare invece, in via prioritaria, un Green Energy Corridor che colleghi Portogallo, Spagna e Francia con la rete energetica dell’Ue. 2. Al riguardo, hanno convenuto: a) concludere le interconnessioni future-proof di gas rinnovabile tra Portogallo e Spagna, ovvero il collegamento di Celourico da Beira e Zamora (CelZa); b) sviluppare un gasdotto marittimo che colleghi Barcellona con Marsiglia (BarMar) quale opzione più diretta ed efficiente per collegare la Penisola Iberica all’Europa Centrale; c) queste infrastrutture per l’idrogeno devono essere tecnicamente adattate per trasportare altri gas rinnovabili, nonché una quota limitata di gas naturale come fonte di energia temporanea e transitoria. 3. Per quanto riguarda l’elettricità, hanno espresso il loro pieno sostegno per accelerare gli sforzi per finalizzare il nuovo collegamento elettrico attraverso il Golfo di Biscaglia. Hanno convenuto di identificare, valutare e attuare nuovi progetti di interconnessione elettrica che colleghino Francia e Spagna, al fine di realizzare un’Europa connessa elettricamente. 4. I tre leader hanno deciso di incontrarsi nuovamente ad Alicante il 9 dicembre, per decidere il calendario, le fonti di finanziamento e le questioni dei costi costo relative all’implementazione della componente BarMar del Green Energy Corridor tra Portogallo, Spagna e Francia. I rispettivi Ministri dell’Energia avvieranno immediatamente i lavori preparatori su questi temi, nonché sul rafforzamento delle interconnessioni elettriche tra Spagna e Francia; in questo lavoreranno a stretto contatto con la Commissione europea».

Sánchez  si è detto molto soddisfatto: «Creeremo un corridoio di energia verde tra la penisola iberica e l’intera Unione Europea attraverso la Francia, collegando Barcellona con Marsiglia con un gasdotto per l’idrogeno verde, ma anche, durante il transizione, per il gas di cui ha bisogno il mercato energetico europeo».

Per Macron  «Si tratta di un buon accordo. Tutte le parti riescono a mantenere i propri obiettivi: Spagna e Portogallo assicurano le loro interconnessioni, mentre la Francia può continuare con la sua strategia di transizione energetica». In realtà Macron era recalcitrante, e fino a 24 ore prima del meeting di Bruxelles si era dichiarato contrario al Green Energy Corridor perché lo riteneva non redditizio dal punto di vista economico e ambientale. Ma  Sánchez e Costa hanno avuto il sostegno di altri Paesi, come la Germania, per convincerlo a sostenere l’interconnessione energetica attraverso i Pirenei che consentirebbe il trasporto di idrogeno verde dalla penisola iberica al resto del continente.

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