Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 13.44

Stefania Bonaldi Il nostro programma non conterrà l’impegno a realizzare la moschea a Crema

Ciò che conterrà sarà l'impegno, che riteniamo connaturato all'ente locale, per garantire i diritti costituzionalmente garantiti, ivi incluso il diritto di culto, di pregare il proprio Dio. Mi pare chiaro che il compito di garantire diritti pretende che i soggetti rispettino i propri doveri, e questo vale per tutti, senza eccezione.

| Scritto da Redazione
Stefania Bonaldi Il nostro programma non conterrà l’impegno a realizzare la moschea a Crema

Un rappresentante della Associazione Islamica Assalam oggi su un quotidiano locale chiedeva impegni ai candidati sindaco per le prossime elezioni in merito al tema #moschea.

Di seguito la risposta che ho ritenuto di dare.

A proposito delle di­­chiarazioni di Adnani Kadmiri, dell’associazione Assalam, è necessario puntualizzare alcuni principi che non sembrano essere chiari a chi sui giornali chiede “promesse” su una moschea a Crema.

Si tratta della Laicità, della Sostenibilità e della Trasparenza.

La domanda della Associazione Assalam è dunque malposta.

Atteso che, almeno da chi è stato direttamente interessato all'argomento, ci si aspetterebbe un con­tributo di chiarezza, non chiamando "moschea" una sala di preghiera di 200mq, non è certo compito del Comune, realtà laica, realizzare un luogo di culto o un centro culturale islamico.

In tal senso il nostro programma elettorale non conterrà previsione alcuna. Ciò che conterrà sarà l'impegno, che riteniamo connaturato all'ente locale, per garantire i diritti costituzionalmente garantiti, ivi incluso il diritto di culto, di pregare il proprio Dio. Mi pare chiaro che il compito di garantire diritti pretende che i soggetti rispettino i propri doveri, e questo vale per tutti, senza eccezione.

Persino inutile ricordare che l'impegno economico e le condizioni per la realizzazione debbono essere in capo alla Comunità Islamica e non alla collettività cremasca, è sempre stato così e sempre lo sarà.

La nostra Amministrazione ha dato prova di grande linearità e coerenza sul tema dei diritti in generale, ivi incluso sul diritto di culto, sfidando anche l'imp­opolarità e le strum­entalizzazioni. Ma terrà egualmente fermi i principi della sostenibilità, della trasparenza e delle legittime esigenze di sicurezza espresse dai cittadini.

Una cartina di tornasole in tal senso è stato il bando, non andato a buon fine, proprio perché erano carenti le condizioni di sostenibilità e di trasparenza, se dunque il sogno è diventato un incubo non è stato certo per mancanza di disponibilità del Comune di Crema, ma per la confusione regnante tra i nostri interloc­utori.

Dico interlocutori, al plurale, poiché ci siamo trovati di fronte una compagne frammentata e litigiosa al proprio interno. Dunque, prima di chiedere impegni all’ente pubblico, lo si aiuti a individuare interlocutori rappresentativi di tutte le anime del mondo islamico locale, qu­esto faciliterà il compito di chi governa e, soprattutto, da­rà un segnale di sol­idarietà nello stesso mondo, senza il qu­ale non nascerà ness­un luogo di preghier­a. La preghiera è un’esperienza che unisce e il nostro comune non è interessato a incorporare ulteriori tensioni, dunque la comunità islamica si presenti con soggetti rappresentativi e credibili, la nostra collaborazione non mancherà, sempre nel rispetto delle leggi vigenti e del­la tutela dell’ordine pubblico. Un diritto, anche questo, tutt'altro che secondario.

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